don Mauro Pozzi – Commento al Vangelo di domenica 26 Settembre 2021

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Il commento al Vangelo di domenica 26 Settembre 2021, a cura di don Mauro Pozzi.

Gesù ci invita a preoccuparci della nostra crescita piuttosto che di quello che fanno gli altri.

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GELOSIA Il Maestro sposta sempre l’attenzione dei discepoli da quello che li distrae a ciò che è veramente importante. In questo caso sono gelosi, qualcuno fa miracoli nel nome di Gesù senza essere uno di loro. Chi non è contro di noi è per noi, risponde il Signore. A volte anche noi parroci siamo gelosi dei gruppi e movimenti che agiscono all’esterno della parrocchia perché portano via delle persone alle nostre chiese.

È un atteggiamento miope dato che lo scopo che tutti ci prefiggiamo è di portare più gente possibile a Lui. Anzi è invece da ammirare l’infinita fantasia dello Spirito Santo che inventa sempre nuove occasioni per soddisfare i gusti di tutti. Ogni gesto compiuto in nome di Cristo e a favore di chi gli appartiene è degno della ricompensa, che sarà data a suo tempo a colui che la merita senza curarsi se è o non è cristiano o se fa parte della parrocchia piuttosto che di un’altra comunità. Invece di guardare a queste cose è meglio vegliare su sé stessi perché siamo sotto gli occhi di tutti e l’esempio che diamo è fondamentale.

Quante volte, magari solo per provocarci, ci viene detto: come mai tu che sei cristiano ti comporti così? Per questo la responsabilità di chi ha un ruolo più importante e più in vista è maggiore. Se chi dà scandalo merita di essere gettato in mare con una macina al collo, vuol dire che Gesù considera la cosa di estrema gravità. Così come chi scandalizza deve essere allontanato, allo stesso modo quanto ci espone a potenziali pericoli va eliminato senza pietà. È difficile pensare a qualcosa di più estremo che privarsi di una mano, di un piede o di un occhio, ma essere dannati in eterno è molto peggio!

Il Maestro dunque riporta l’attenzione dei suoi sull’essenziale: invece di guardare a quello che fanno gli altri, preoccupati di te stesso, liberati di tutti gli ostacoli e punta alla perfezione. Le mani sono il nostro contatto col mondo, possono costruire ma anche distruggere, dare come arraffare. I piedi sono l’equilibrio e anche la possibilità di camminare. Possiamo percorrere delle strade sicure o inoltrarci su sentieri pericolosi. Gli occhi sono la lucerna del corpo (Mt 6,22). Un occhio limpido vede solo ciò che è bello, non si fa attrarre dall’orrore. Lo sguardo è come un canale che convoglia nella memoria le immagini. Se sono brutte sporcano se sono belle arricchiscono. L’occhio indirizza, il piede muove, la mano lavora.

Tutto deve essere nella direzione del bene senza compromessi. Ogni strumento è neutro, ciò che lo rende utile o dannoso è lo scopo che si prefigge chi lo usa. Il Signore ci invita a fare pulizia, a essere sempre all’altezza della nostra vocazione di cristiani.


AUTORE: don Mauro PozziFONTE: emailSITO WEBCANALE YOUTUBE