Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 5 Settembre 2021

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Gesù non è mai contento… non si accontenta di aver avuto successo nella sua terra, di aver raccolto una folla notevole attorno a sé, di essere riconosciuto autorevole nelle sue parole e nelle sue azioni.

Gesù guarda oltre, non perché è insofferente, incapace di stare fermo, ma perché desidera uscire dai confini sicuri della sua terra e raggiungere nuovi orizzonti. Solo così potrà mostrare che ciò che dice e che fa, vale per tutti, soprattutto per i più lontani: chi ama, si preoccupa soprattutto per chi è più distante ed è pronto a muoversi per accorciar le distanze.

Gesù però non sfrutta le situazioni, gli incontri per mostrare a tutti chi è, vive solo di quell’incontro, agisce per il bene di quella persona o di quella famiglia, gruppo… è sarà proprio questo che mostrerà chi è Gesù.

Con estrema delicatezza e riservatezza Gesù cura quest’uomo ormai incapace da tempo di sentire e quindi di parlare… cosa lo bloccava? Quali nodi gli impedivano di ascoltare e di parlare? Forseq tanta paura, alcuni fallimenti, molta solitudine, il pensarsi incapace di fronte a tante situazioni. Tutto questo ci capita di vivere e spesso sembra avere l’ultima parola: io sono quella paura, quel fallimento, quella solitudine, quell’incapacità… e mi penso così, anche nel rapporto con gli altri.

Gesù viene e scioglie delicatamente questi aggrovigliamenti: ciò che conta è che passi vita e Gesù nell’amore permette sempre che la vita, la speranza, la fiducia emerga come criterio di verità e di bellezza dell’esistenza.

Loris Piorar SJ


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato