Inquietudini che fanno bene
Ci sono parabole che consolano, parabole che interrogano e parabole cheโฆ inquietano. Quella di oggi appartiene indubbiamente a questa terza categoria.
Lasciarci inquietare
Possiamo dunque scegliere se evitare di sostare su queste parole, per paura o per comoditร , oppure se accettare la sfida di lasciarci toccare dentro e cercare di comprendere le radici di questo sentimento e le possibilitร di cambiamento che esso racchiude.
Ci colpisce la figura di questโuomo ricco, senza nome e senza volto, maย vestito di porporaย e abituato aย lautiย banchetti. E ci inquieta perchรฉ ci ritroviamo fin troppo bene nei suoi panni diย lino finissimo, mentre sediamo a tavole a cui nulla manca, con lo stesso rischio di non vedere i โpoveriโ cheย stanno alla porta, con i loro svariati bisogni e desideri. Lasciarci โferireโ da questa inquietudine ci aiuterร ad accorgerci di chi ci circonda, conoscerne il nome, ascoltarne le necessitร .
Molte volte attendiamo dagli altri attenzione e riconoscimento: potremmo cominciare noi a vedere, toccare, ascoltare lโaltro, accogliere il suo bisogno di quel momento e rispondervi con piccoli gesti possibili di servizio, sopportazione o condivisione, correzione o incoraggiamento, per fasciareย piagheย โ fisiche, morali, spirituali โ e ridonare dignitร .
Ci inquieta la definitivitร con cui si conclude la vita dei protagonisti, e quel destino eterno diย tormentiย che attende ilย ricco. Sono immagini forti, che descrivono gliย inferiย come unaย lontananzaย dal premio diย Abramo, una sete inestinguibile diย consolazioneย e di ristoro, unย abissoย invalicabile che dร allโeternitร i colori piรน cupi.
Il brivido che ci percorre puรฒ perรฒ anche diventare un forte stimolo a prendere sul serio il valore del tempo che ci รจ dato. Perchรฉ, per quanto ci affanniamo, il tempo finisce, e chiede per questo di essere usato al meglio.
Per quanto ce ne sentiamo padroni, il tempo ha un giudice, e la sua sentenza รจ nascosta nei nostri stessi comportamenti, perchรฉ รจ con le scelte di ogni giorno che scaviamo o riempiamo gli abissi che ci separano, qui e forse non solo, come ci dice questa parabola.ย […]
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La foto di suor Chiara proviene dal sito “Parrocchie Lago di Caldonazzo“



