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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 6 Luglio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 9, 14-17

I discepoli del Battista sono piuttosto perplessi dall’atteggiamento del Signore Gesù. Trovano che lui e i suoi discepoli siano poco devoti, poco ascetici, poco mistici. E hanno ragione, visto come si comporta il loro profeta di riferimento!

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E Gesù spiega a loro, e a noi, la ragione di questa apparente stranezza: anche il digiuno, che peraltro era richiesto dalla Legge solo due volte l’anno, rischia di essere nella logica di qualcosa di superato, di vecchio, di stantio.

Gesù non è venuto ad abolire la Legge ma a portarla a compimento e, per farlo, ha bisogno non soltanto di piccoli aggiustamenti ma di una rilettura globale della prassi religiosa (scribi e sacerdoti), spirituale (i farisei e gli esseni) e ascetica (i battisti) della fede.

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Anche noi, a volte, facciamo lo stesso errore: esiste un modo di conservare le intuizioni del passato che è fecondo ed essenziale, il modo che consegna da una generazione all’altra le grandi scoperte che gli uomini hanno fatto sulla propria pelle e che ritengono essenziali per il futuro.

Anche nella fede, succede così: la scoperta del rapporto con Dio, attraverso progressive rivelazioni, diventa un patrimonio straordinario da comunicare a chi cerca risposta di senso alla propria vita. Ma esiste un modo di conservare che diventa sterile, chiuso in se stesso, difesa di abitudini, miope visione delle cose e del mondo.

Come se Dio non fosse in continuo movimento, in continua evoluzione, in continua comunicazione con gli uomini. Gesù si scontra con questa visione che fa delle proprie consuetudini la volontà di Dio!

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E tira diritto per la sua strada: il vino nuovo del Vangelo non può essere conservato nelle vecchie botti della tradizione giudaica stantia e immobilista. Stiamo attenti a non commettere lo stesso errore, a non confondere l’essenziale della fede, che è immutabile, con le abitudini pastorali che vanno conservate solo e quando sono funzionali all’efficacia dell’ annuncio!

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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