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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 18 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 8,1-11

A Gesù viene intessuta una trappola straordinaria, ammettiamolo. Una donna (non ha nome, gli accusatori non la conoscono, è solo una poco di buono) viene colta in flagrante adulterio. Gesù, spiegaci, cosa dobbiamo fare?

Se Gesù la perdona, trasgredisce la Torà e diventa un anarchico. Se la lascia lapidare, che ne è del volto compassionevole del Padre che annuncia con forza? Trappola splendida, davvero. È una pagina dal forte sapore lucano quella che apre la nostra settimana in questo cammino di quaresima.

Una pagina che spalanca il nostro cuore al senso ultimo e profondo della misericordia e della compassione. Gesù si china e riflette. Fa ciò che loro (e noi, troppo spesso) non vogliono fare: chinarsi, cioè piegarsi nell’umiltà e riflettere, mettere una distanza prima di esprimere un giudizio, porre un argine alle emozioni sguaiate ed eccessive.

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Scrive, ora, il Nazareno. Scrive sul selciato del Tempio, sulla pietra. La legge scritta nella pietra con le parole stesse di Dio, incise a fuoco e consegnata a Mosè è stata tradita, svilita, asservita a costumi e tradizioni solo umane, piccine e meschine. Sì, questa donna ha tradito il marito.

Ma il popolo di Israele ha tradito lo spirito autentico della Legge, ha tradito Dio, lo Sposo. Richiama all’essenziale, il figlio di Dio, riscrive sulla pietra la legge che gli uomini hanno adattato e stravolto. Tutti tacciono, ora.

Gesù, la Parola, parla:

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<<Avete ragione: ha sbagliato. Fate bene ad ucciderla, occorre essere inflessibili per salvare la Legge. Nessuno di voi sbaglia, tutti siete migliori, a nessuno di voi capiterà di fare lo stesso sbaglio. Bravi. Colui che non ha sbagliato lanci per primo la pietra>>.

Tutti tacciono, sgomenti, e Gesù riprende a scrivere la Legge, la nuova Legge, quella del perdono. E ora la legge si incide nei cuori. Già, ha ragione il Rabbi: se ragioniamo sempre col codice in mano chi si salva? Se ci accusiamo gli uni gli altri, chi sopravvive?

Tutti se ne vanno, ad uno ad uno. Le pietre restano in terra.

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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