Sente compassione per la folla il Signore, il Maestro. Il nostro รจ un Dio che patisce insieme, con, che conosce, che sa. Non รจ un freddo calcolatore, non รจ un sommo giudice intransigente, non รจ una persona anaffettiva oppure opportunista, come a volte siamo noi. Sente compassione, capisce.
Ascolta “Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 15 Febbraio 2025” su Spreaker.E tutti noi, subito, obiettiamo: “Ma se capisce, allora perchรฉ non ci evita il dolore, la sofferenza, la fame, il pericolo, la paura?”. Questo รจ il cuore del cristianesimo: preferiamo un Dio che ci risolve i problemi pagando una piccola quota oppure un Dio che quei problemi li condivide con noi, perchรฉ sa che li possiamo affrontare?
Di piรน: insegna, il Signore, spiega ai discepoli che, davanti alla folla affamata di pane, di giustizia, di pace, di felicitร , devono mettersi in gioco. Li sazia di pani, ancora. Migliaia di persone radunate per ascoltarlo. Chiede aiuto ai discepoli, che mettono in gioco tutto quello che hanno, il meglio di ciรฒ che sono. Sette, il numero dei pani che hanno, รจ il numero della perfezione.
E accade, ancora una volta: davanti alla fame della folla, di pane, di pace, di felicitร , di giustizia, mettiti in gioco, questo significa quel gesto. Solo che, a leggere il Vangelo di Marco, qualcosa non torna. La moltiplicazione dei pani รจ giร avvenuta al capitolo sei. Quindi?
Si tratta di un ennesimo miracolo, sul serio? No, ci dicono gli studiosi. ร lo stesso miracolo ma ambientato presso i pagani, dove Gesรน si sta trovando. Perchรฉ Dio parla lingue diverse a persone diverse, sa farsi intendere nei modi che lโuditorio รจ in grado di ascoltare.
E Marco ne tiene conto. Cosรฌ potremmo/dovremmo fare anche noi, quando ci avviciniamo ai fratelli e alle sorelle che non parlano il nostro linguaggio (spesso incomprensibile!), che nulla sanno di riti, di fede, di dogmi. Invece pretendiamo che sappiano, a prescindere, perchรฉ italiani, perchรฉ battezzati, perchรฉ hanno fatto tre anni di catechismo da bambini…
Non cosรฌ fa il Signore, che dona a tutti il pane, a tutti, parlando il loro linguaggio.
+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++
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