Un amore troppo grande, quasi straniero
Un Dio scandalosamente umano: non basta conoscere Dio, bisogna saperlo riconoscere sempre e ancora infinite volte nella nostra vita: bisogna stropicciarsi gli occhi e buttar giรน quella polvere accumulata sulle nostre pupille che ci fa vedere le persone e le cose come troppo conosciute, scontate, risapute.
Finiamo per fare cosรฌ anche con Dio, presumendo di aver ormai giร tutto capito di Lui, rinunciando cosรฌ a lasciarci sorprendere dalla sua fantasia, a farci incantare dalla sua capacitร inventiva. Il brano di oggi ci parla appunto di un Dio troppo umano per considerarlo Dio: โil figlio diโฆ; il fratello diโฆ; quello che stava in bottegaโฆ; lo conosciamo fin troppo beneโฆโ.
Sembrano dire gli abitanti di Nazareth: โHai qui un mestiere, una casa, una madre, fratelli e sorelle; questo รจ il tuo mondo, non cโรจ altro. Cosa vai cercando con il cuore fra le nuvole?โ Scandalo era per i concittadini di Gesรน quella parola che volava alto, che usciva dai confini delle loro certezze e garanzie; scandalo era quel messaggio che li invitava ad oltrepassare le frontiere del conosciuto, che parlava loro di un amore troppo grande, quasi straniero.
Scandalo รจ quella logica diversa che sta nel cuore di un padre che aspetta il figlio nonostante lo abbia deluso, che sta nelle mani di un samaritano che si ferma a curare un poveraccio mezzo morto, che sta nellโansia del pastore che lascia le novantanove pecore per cercare quella che si รจ persa. Proprio quella, solo quella.
Non hanno patria queste parole, non sono proprietร di nessuna terra, di nessuna lingua, di nessuna casa: la buona novella viene da un altro mondo, viaggia per slanci che provocano stupori, si impasta di carne e cielo, in una debolezza disarmata, in un amore ostinato, mai stanco.ย
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