Commento alle letture del 29 Luglio 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 29 Luglio 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

QUESTI È DAVVERO IL PROFETA

2 Re 4,42-44; Sal 144; Ef 4,1-6; Gv 6,1-15

Le opere manifestano la verità di un uomo. La vedova di Sarepta dopo aver conosciuto Elia come vero uomo di Dio, ha anche confessato che la vera Parola di Dio era sulle sue labbra. Se è Parola vera di Dio, va ascolta. Su di essa si può costruire una vita.

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In seguito accadde che il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua malattia si aggravò tanto che egli cessò di respirare. Allora lei disse a Elia: «Che cosa c’è tra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il ricordo della mia colpa e per far morire mio figlio?». Elia le disse: «Dammi tuo figlio». Glielo prese dal seno, lo portò nella stanza superiore, dove abitava, e lo stese sul letto. Quindi invocò il Signore: «Signore, mio Dio, vuoi fare del male anche a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il figlio?». Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore, mio Dio, la vita di questo bambino torni nel suo corpo». Il Signore ascoltò la voce di Elia; la vita del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. Elia prese il bambino, lo portò giù nella casa dalla stanza superiore e lo consegnò alla madre. Elia disse: «Guarda! Tuo figlio vive». La donna disse a Elia: «Ora so veramente che tu sei uomo di Dio e che la parola del Signore nella tua bocca è verità». (1Re 17,17-24).

Quanti mangiano il pane moltiplicato da Cristo Gesù, riconoscono che Lui è il profeta che deve venire. Omettono però di fare la professione della vedova di Sarepta. Non chiedono a Gesù che dia loro la Parola di vita. Decidono loro cosa fare di Lui. Lo scelgono come loro re. Con questa decisione è Gesù che deve ascoltare loro, non solo loro che devono ascoltare Gesù. Quando poi Gesù parlerà loro e dirà cosa il Padre ha stabilito e deciso, essi lo abbandonano, dichiarando duro il suo discorso. Essi non passano dalla storia alla fede. Vogliono rimanere nella storia, ma non intendono ascoltare Gesù. Il pane materiale lo cercano. L’altro pane, quello secondo la fede, lo rifiutano, non lo accolgono. Quanto è avvenuto ieri, avviene oggi, avverrà sempre.

Dopo questi fatti, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

Quanto è avvenuto con Cristo, avviene anche con i suoi discepoli. Quanto ha evitato Cristo Gesù che avvenisse, anche i suoi discepoli sono chiamati ad evitarlo. Gesù non si è lasciato parlare dal popolo. Lui deve lasciarsi parlare sempre dal Padre suo. Anche i discepoli mai devono lasciarsi parlare dal mondo. Chi deve parlare loro è sempre Cristo Signore. Il mondo vuole i frutti materiali di Cristo, non vuole né Cristo né i suoi frutti spirituali. Così è oggi il mondo con la Chiesa. Vuole i suoi frutti materiali, non vuole né la Chiesa né i suoi frutti spirituali, di vita eterna. Cristo Gesù è rimasto fedelissimo al Padre perdendo il mondo. Oggi la Chiesa sta rischiando di perdere Cristo al fine di guadagnare il mondo. Cristo Gesù è tutto per la Chiesa. Se la Chiesa perde Cristo, non solo perde il mondo, perde anche se stessa.

Madre di Cristo Signore, Angeli, Santi, conservate il cristiano nella sua più pura verità.

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