don Lucio D’Abbraccio – Commento al Vangelo del 26 Febbraio 2023

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Vinciamo le tentazioni obbedendo a Dio!

In questa prima domenica di Quaresima la liturgia della Parola ci ha fatto leggere il racconto delle tentazioni di Gesรน. Sรฌ! Gesรน viene tentato. La tentazione รจ una prova e fa parte della vita; รจ conseguenza della nostra libertร . Vivere, infatti, significa prendere decisioni: รจ cosรฌ per tutti, anche per Gesรน. In questa esigenza di prendere decisioni si inserisce la tentazione del demonio.

Prima tentazione: il demonio propone di cambiare le pietre in pani: ยซSe tu sei il Figlio di Dio, diโ€™ che queste pietre diventino paneยป. Perchรฉ questa richiesta? Perchรฉ il demonio parte dal presupposto che una volta assicurato il pane, tutto รจ assicurato. Esattamente come pensa tanta gente! รˆ la mentalitร  materialista secondo la quale, se ci si riempie lo stomaco, โ€œtutto lโ€™uomoโ€ รจ sazio. Questa mentalitร , purtroppo diffusa, รจ la visione di vita attorno alla quale si muove la nostra moderna societร .

Perรฒ Cristo, annota lโ€™evangelista, risponde al Tentatore con queste parole: ยซSta scritto: โ€œNon di solo pane vivrร  lโ€™uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioโ€ยป.

Con questa risposta Gesรน ci ha ricordato che lo scopo della vita non possono essere i soldi e non puรฒ essere il benessere; ci ha ricordato che i figli non si educano moltiplicando le soddisfazioni e i divertimenti. รˆ stolto, allora, chi riempie i figli di cose e non di valori: a lungo andare questa strada produrrร  ribellione e crudeltร . Gesรน, inoltre, ci ha ricordato che saremo eternamente stanchi, eternamente scontenti e agitati fino a quando non avremo trovato Lui. Quando manca la gioia, dipende solo dal fatto che abbiamo scacciato Dio. Scrive santโ€™Agostino: ยซCi hai fatti per Te e inquieto รจ il nostro cuore finchรฉ non riposa in teยป (Le Confessioni, I,1,1).

Guardandoci attorno, perรฒ, non possiamo non riconoscere che il demonio ci ha condotto oggi in un materialismo che ci allontana sempre piรน da Dio. รˆ urgente, dunque, domandarci: ยซchi siamo e dove stiamo andando?ยป. Per rispondere a queste domande lasciamoci guidare dalla Parola di Dio che รจ ยซviva ed efficaceยป (cf Eb 4, 12): solo attraverso di essa vi รจ salvezza!

Seconda tentazione: ยซAllora il diavolo lo portรฒ nella cittร  santa, lo pose sul punto piรน alto del tempio e gli disse: โ€œSe tu sei Figlio di Dio, gรจttati giรน; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darร  ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perchรฉ il tuo piede non inciampi in una pietraโ€ยป.

Questa รจ la tentazione della fretta, dellโ€™impazienza che ama risultati immediati; รจ la tentazione di chi vorrebbe risolvere i problemi senza sacrifici e il mondo senza fatica. La fretta, certamente, non รจ la strada del bene. La fretta รจ una tentazione anche per noi: noi vorremmo che il mondo cambiasse in pochi giorni; che il nostro lavoro avesse risultati subito; che i nostri sacrifici producessero frutti immediati. Invece no: bisogna attendere! E lโ€™attesa richiede pazienza, la pazienza richiede sacrificio, il sacrificio richiede fede. Questa รจ la strada di Dio: la strada del piccolo seme di cui parla Gesรน: ยซIl regno dei cieli รจ simile a un granello di senape [โ€ฆ] Esso รจ il piรน piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, รจ piรน grande delle altre piante dellโ€™orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi ramiยป (cf Mt 13, 31-32)ยป.

Terza tentazione. รˆ la proposta del potere come primo valore della vita: un valore messo anche prima di Dio! รˆ una tentazione assurda, ma lโ€™orgoglio umano si muove spesso nellโ€™assurdo. Questa tentazione รจ lโ€™ultimo tentativo del demonio, รจ lโ€™arma piรน sottile che egli possiede.

Non meraviglia, dunque, la proposta che il demonio fa a Gesรน: ยซTutte queste cose io ti darรฒ se, gettandoti ai miei piedi, mi adoreraiยป. La risposta di Gesรน non si fa attendere. Matteo, infatti, scrive che Gesรน risponde dicendo: ยซVattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai cultoยป.

Per il potere, il successo, siamo disposti a sacrificare anche la gioia, gli affetti piรน cari. Quanti sacrifici si รจ disposti a fare pur di ottenere ciรฒ che vogliamo! Perรฒ tutto ciรฒ che riusciamo a conquistare in questo mondo, non deve farci allontanare da Dio, perchรฉ Lui solo รจ la nostra vera gioia e a Lui solo dobbiamo rendere culto e adorarlo. Nellโ€™ultima cena Gesรน si inginocchia davanti ai suoi dodici apostoli, per lavare loro i piedi. Con questo gesto Cristo Signore vuole ricordare a tutti noi che la vera grandezza, davanti a Dio, si misura soltanto in termini di amore e di servizio.

Adamo, tentato, รจ caduto (I Lettura); Cristo, invece, ha lottato e ha vinto perchรฉ si รจ sottomesso alla Parola di Dio, ha obbedito al Padre suo ยซfacendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croceยป (cf Fil 2, 8). Adamo ha steso il braccio per peccare; Cristo, invece, al termine della sua esistenza terrena, ha steso le sue braccia sulla croce per salvare tutti noi e ยซPer questo Dio lo esaltรฒ e gli donรฒ il nome che รจ al di sopra di ogni nome, perchรฉ nel nome di Gesรน ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: โ€œGesรน Cristo รจ Signore!, a gloria di Dio Padreโ€ยป (cf Fil 2, 9-11).

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Concludo con le parole del santo vescovo Agostino: ยซLa nostra vita in questo pellegrinaggio non puรฒ essere esente da prove e il nostro progresso si compie attraverso la tentazione. Nessuno puรฒ conoscere se stesso, se non รจ tentato, nรฉ puรฒ essere coronato senza aver vinto, nรฉ puรฒ vincere senza combattereยป.

Che il Signore alimenti in noi la fede, accresca la speranza, e ci insegni ad aver fame di Cristo, pane vivo e vero, e a nutrirci di ogni parola che esce dalla sua bocca. Amen!

Fonte

Don Lucio D’Abbraccio

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