don Lucio D’Abbraccio – Commento al Vangelo del 29 Gennaio 2023

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Le Beatitudini: vie di felicitร  e di salvezza!

La chiesa ci chiama oggi a meditare sulle beatitudini pronunciate da Gesรน in apertura del suo ยซdiscorso della montagnaยป.

In queste parole cโ€™รจ davvero la proposta di un modo nuovo di pensare, di essere, di vivere. Per noi credenti questo discorso indica la direzione della nostra continua conversione; per i non credenti, invece, รจ un enigma e nello stesso tempo una sfida.

Quando leggiamo queste acclamazioni non possiamo restare indifferenti: o le rigettiamo come utopiche, impossibili da realizzare, oppure dobbiamo accoglierle quale pungolo che mettono in discussione la nostra fede, la nostra sequela del Signore Gesรน e la nostra gioia e felicitร  nel vivere il Vangelo.

Essere ยซbeatiยป รจ una assicurazione a colui che cerca gioia e felicitร . Se la fede non dร  contentezza, evidentemente non cโ€™รจ, oppure รจ debole, fluttuante, incerta. Se portiamo tristezza e diffondiamo tristezza, รจ da rivedere tutta la nostra vita cristiana perchรฉ fede e gioia si cercano e si muovono insieme.

Questo lโ€™aveva capito bene santa madre Teresa di Calcutta. Ciรฒ che piรน colpisce nella sua vita รจ la continua serenitร  del suo volto. Un giorno disse alle sue suore: ยซLa nostra gioia รจ il mezzo migliore per predicare il cristianesimoยป.

Ebbene, le beatitudini indicano a noi cristiani di dare un senso alla vita: Gesรน proclama beati quanti vivono alcuni comportamenti in grado di facilitare il cammino verso la piena comunione con Dio, comportamenti che vanno assunti nel cuore e messi in pratica tanto nel contenuto quanto nello stile. E lo fa con lโ€™autorevolezza di chi vive ciรฒ che chiede agli altri, di chi รจ affidabile perchรฉ fa ciรฒ che dice!

La prima beatitudine pronunciata da Gesรน รจ: ยซBeati i poveri in spirito, perchรฉ di essi รจ il regno dei cieliยป. In questa proclamazione sono racchiuse le altre beatitudini. I poveri sono i primi destinatari della buona novella, sono i privilegiati del Regno. Essere poveri nello spirito non รจ semplicemente una condizione economica, ma un atteggiamento dellโ€™animo: il Vangelo, infatti, parla di poveri nel cuore, poveri nelle intenzioni, poveri nello spirito.

Ma chi sono i poveri nello spirito?

Sono coloro che non puntano sul denaro, sul potere, sul successo. Povero รจ chi ha rotto con lโ€™idolatria del denaro e del potere. Povero รจ chi sente dentro di sรฉ una profonda inquietudine che lo spinge al di lร  delle cose di quaggiรน e lo porta a salire, a cercare, fino a trovare Dio. Povero รจ colui che si appoggia sulla Roccia, che รจ Dio!

Chi non รจ ยซpoveroยป secondo il Vangelo non puรฒ fare posto agli altri nella sua vita, non si accorge spesso neppure della loro presenza, rimane chiuso in se stesso, nel suo egoismo, nel suo orgoglio, nella sua aviditร . Chi non รจ ยซpoveroยป secondo il Vangelo non puรฒ rischiare la propria vita per costruire la pace, non puรฒ essere affamato e assetato di giustizia, non conosce la misericordia nel senso pieno di questa parola. Il ยซpoveroยป del Vangelo รจ capace di tutto perchรฉ ha scoperto il valore del dono che gli รจ fatto.

Ed infine, nellโ€™ultima beatitudine, Gesรน dice: ยซBeati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perchรฉ grande รจ la vostra ricompensa nei cieliยป.

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Ciรฒ significa che chi vive il vangelo delle beatitudini, si aspetti scherno e persecuzione: perchรฉ coloro che vivono nelle tenebre odiano la luce. Ma anche la persecuzione rientra nella povertร  del credente: la Chiesa piรน rinuncia alle sicurezze umane e piรน รจ grande e luminosa. Per questo i cristiani della prima ora, cosรฌ come quelli del nostro tempo, non hanno temuto e non temono le prove e le persecuzioni! Dio, infatti, fa cose grandi con i piccoli, con gli umili, con coloro che non hanno pretese da imporGli, Per fare qualche esempio, pensiamo ad Abramo: un oscuro nomade che diventa padre di una moltitudine di credenti; Mosรจ, un balbuziente cacciato dal faraone, diventa il liberatore dโ€™Israele; Davide, lโ€™ultimo figlio di Jesse, umile pastore, diventa re dโ€™Israele ed erede della promessa messianica; Maria, una ragazza sconosciuta, diventa la benedetta fra tutte le donne.

Ma la grandezza di Dio ha continuato ad operare prodigi nei secoli fino a raggiungere i nostri giorni: basti pensare al santo curato dโ€™Ars, a san Leopoldo Mandic, a san Pio da Pietrelcina etcโ€ฆ erano niente per il mondo, osteggiati dal mondo, eppure il mondo รจ stato costretto a riconoscere in loro una grandezza che viene dallโ€™Alto.

Il Vangelo di questa domenica, dunque, ci invita a convertirci, a cambiare strada, mentalitร . Ed inoltre ci fa riflettere che non vinceremo con lโ€™intelligenza, con le capacitร  e con i mezzi umani: vinceremo il male se saremo poveri e umili, perchรฉ solo allora Dio vincerร  in noi. Amen!

Fonte

Don Lucio D’Abbraccio

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