mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 25 Settembre 2022

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Cesserร  lโ€™orgia dei buontemponi!

La Parola di Dio oggi ci presenta la situazione del mondo con uno dei suoi principali problemi: la sperequazione sociale. Poche migliaia di ricchissimi possiedono le ricchezze di tutto il mondo; mentre miliardi di persone vivono nella miseria.

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รˆ una evidente ingiustizia che Dio non vuole. Aveva previsto lโ€™umanitร  come una grande famiglia destinando a tutti i beni della terra equamente distribuiti, secondo le necessitร  di ciascuno, e invece il demonio e il peccato hanno confuso le cose rendendo il paradiso terrestre invivibile.

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Lungo la storia non sono mancati coloro che, prendendo coscienza dellโ€™ingiustizia sociale, hanno voluto risolvere il problema provocando rivoluzioni. รˆ evidente che alcune rivoluzioni sociali sono giuste, anche se provocate soltanto da alcune persone che le hanno studiate a tavolino. Il problema perรฒ รจ il terrore che segue sempre le rivoluzioni per realizzare quello che credevano giustizia, ma invece รจ stato peggio del male a cui volevano porre rimedio. Non vorrei pensare alla Rivoluzione francese per non ricordare gli esami, ma quella russa, la cosiddetta โ€œRivoluzione del proletariatoโ€, le cui conseguenze abbiamo ancora sotto gli occhi. Per creare una giustizia che non รจ venuta sono state uccise milioni di persone. Basta ricordare la lettura che ne ha dato Gorbaciov, per cui abbiamo pianto pochi giorni fa: โ€œLa diagnosi era giusta, ma la terapia sbagliataโ€.

La diagnosi era davvero giusta, perchรฉ il mondo non puรฒ vivere nellโ€™ingiustizia sociale istituzionalizzata, ma la giustizia non si raggiunge con la rivoluzione, ma con lโ€™evoluzione di una umanitร  che cammina verso la sua crescita secondo il progetto del Creatore.

Il Creatore ci presenta oggi, attraverso suo Figlio, il suo pensiero, descrivendoci la condizione finale dellโ€™umanitร  alla conclusione della situazione terrena.

Gesรน ci presenta la parabola del ricco e del povero Lazzaro descrivendoci cosa era avvenuto dopo la loro morte: era entrata in funzione la โ€œlegge del contrappassoโ€, come ce la descrive in maniera unica Dante nella Divina Commedia. Nellโ€™aldilร  si era capovolta la situazione: chi ha goduto sfacciatamente in questa vita soffrirร  e chi ha sofferto godrร  in Dio ogni bene.

Ascoltando la parabola che Gesรน ci racconta sono tanti gli aspetti sconvolgenti. Prima di tutto anche dopo il suo ritorno non si farร  lโ€™unitร  assoluta del genere umano, ma continueranno le divisioni, anzi si accentueranno, essendo proibito ogni contatto tra i buoni e i cattivi, neppure la caritร  di un goccio dโ€™acqua. Sarร  finito il tempo della conversione essendo cominciata la stagione definitiva della storia, quella che coinciderร  con lโ€™eternitร . รˆ terribile pensare che delle creature di Dio possano essere destinate alla dannazione eterna, tanto che anche diversi teologi hanno difficoltร  ad ammetterlo, ma non รจ Dio che condanna, รจ la libertร  della persona che ha scelto la lontananza da Dio per sempre con la sua condotta.

Nonostante la forza della parabola, Gesรน non si illude che venga ascoltata la sua parola, anzi โ€œneanche se uno risuscitasse dai morti sarebbero persuasi!โ€.

Dinanzi ad una descrizione cosรฌ forte รจ facile essere presi dal dubbio: sarร  tutto vero? Ci sarร  un paradiso per i poveri di Dio e un inferno per gli egoisti e i superbi? Addirittura, viene da chiedersi se ci sarร  un aldilร . Non cโ€™รจ da stupirsi se siamo presi da una simile tentazione, che anche i santi hanno sperimentato. Se perรฒ pensiamo alle ingiustizie del mondo, al trionfo dei cattivi e alle sofferenze dei poveri รจ talmente forte il desiderio di giustizia che sentiamo nel cuore la spinta a non dubitare che Dio, il quale suscita in noi ogni pensiero e desiderio, possa lasciare incompiuto quello che sorge nel cuore dei suoi poveri. Il cuore ci dice che non potrร  essere sempre cosรฌ, le cose cambieranno; il bene trionferร  sul male e il male sarร  punito. รˆ la nostra fede che ce lo assicura, fondata sulle parole di Gesรน, il quale ci ha descritto la situazione che si creerร  al suo ritorno.

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