In(trave)do una pagliuzza
Il linguaggio รจ cosรฌ crudo ch’รจ impossibile, per chi vuol capire, non capirlo: comunque anche se la finestra รจ la medesima โ direbbe Alda Merini -, non tutti quelli che guardano vedono lo stesso panorama. La vista, piรน che dagli occhi, รจ dipendente dal cuore: ognuno vede quello che custodisce nel suo cuore. Che, a ragione, รจ a tutti gli effetti organo riproduttivo maschile e femminile.
Tant’รจ che il popolo saggio dei nonni, dalle cui labbra in tanti abbiamo appreso le catechesi piรน avvincenti e credibili, amava ricordar sempre che gli occhi sono lo specchio del cuore:ย ยซNon si raccolgono fichi dagli spini, nรฉ si vendemmia uva da un rovoยปย รจ la sintesi, aย kilometrozero,ย del Gesรน narratore. Che, terra-terra, รจ il dibattito in corso tra la mosca e l’ape: anche se l’ape puรฒ spiegare alla mosca che il fiore รจ meglio della spazzatura, la mosca non lo capirร , perchรจ lei ha sempre vissuto nella spazzatura. Volano entrambe, ma รจ dove si posano che fa la differenza:ย ยซL’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il maleยป. Il cristianesimo, sembra sottintendere Cristo, รจ tutto qui:ย ยซLa bocca esprime ciรฒ che dal cuore sovrabbondaยป.
Pagine evangeliche cosรฌย vanno strappate il prima possibile dai lezionari, o sono da leggersi cosรฌ in fretta da sperare che l’orecchio non oda ciรฒ che l’occhio ha fiutato prima ancora di tradurre in parole udibili. Son queste pagine, infatti, a rompere le ossa alla nostra fede. A sbatterci nel volto, senza paura di farci del male, la veritร che amiamo tenere accuratamente piegata in quattro: il fatto che amiamo giudicare gli altri basandoci su noi stessi.
Il che, forse, non sarebbe un dramma d’elevate proporzioni. E’ il risultato, perรฒ, a falsificarne la valutazione: li assolviamo volentieri dei nostri difetti ma li condanniamo severamente se non ci dimostrano le nostre virtรน. E’ laย traveย che imbastisce guerra allaย pagliuzza: la prima รจ imponente, di cemento armato, sostanziosa. La seconda, al confronto, รจ gracile, poco meno di uno stuzzicadente, poca cosa se paragonata alla trave. Eppure ci accorgiamo di quella meno ingombrante soltanto perchรจ รจ nell’occhio dell’altro. Senz’accorgerci che l’altro, magari, ci chiederebbe se davvero il bue, dando del cornuto all’asino, non s’accorga d’avere lui, e non l’asino, le corna.
L’accorgimento di Cristo รจ d’una finezza sopraffine: ยซCome puoi dire al tuo fratello: โFratello, lascia che tolga la pagliuzza che รจ nel tuo occhioโ, mentre tu stesso non vedi la trave che รจ nel tuo?ยปย Non รจ tanto per una forma spicciola di caritร , quanto perchรจ nel giudicare l’altro non decido chi รจ lui ma dimostro a tutti chi sono io: รจ molto piรน difficile giudicare me stesso che l’altro. Ed รจ molto piรน semplice, quando non ho alcuna voglia di sgomberar il mio occhio da una trave, divertirmi a cercar la pagliuzza nell’altro.
Senza accorgerci minimamente che da comeย guardiamo il mondo, il mondo attorno ci (ri)guarda: c’รจ gente che questa mattina si alza e, guardando fuori dalla finestra, si domanda che cosa sia quel puntino giallo che fa cosรฌ male agli occhi da costringere ad indossare l’occhiale. E c’รจ gente che quel puntino lo chiama sole. โGentemmia, non รจ che per caso vi piaccia cosรฌ tanto sindacare sugli altri solo perchรจ non avete il coraggio di guardarvi allo specchio?โ, pare dica Domeniddรฌo. Diamogli torto!
Resta il fatto che, anche stavolta, il Vangelo ha mira da cecchino: se uno ha l’inferno nel suo cuore, vedrร inferno dappertutto, eccetto che nel suo cuore. Quando uno, invece, trattiene anche solo un piccolo frammento di luce in cuore, saprร vedere oceani di luce nelle tenebre piรน burrascose. Ciascuno vede fuori ciรฒ che custodisce dentro, nel cuore. E la sua boccaย ยซesprime ciรฒ che dal cuore sovrabbondaยป.ย Ad essere acide, dunque, non sono le parole o gli sguardi: รจ il cuore. Che si smaschera, poi, da come un uomo ti parla, da come una donna ti guarda. L’aciditร di cuore batte l’aciditร di stomaco dieci a zero. Non c’รจ partita.
Commento a cura di don Marco Pozza
(Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo di don Marco)
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