Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 14 Maggio 2019 – Gv 15, 9-17

Erano dodici ad essere stati chiamati. E dodici vogliono tornare ad essere, dopo la morte tragica di Giuda. Quel gruppo, quel numero, sono stati voluti da Gesù, è necessario riprendere da quel punto per rinascere come Chiesa.

Sono pochi i campioni, nella vita. Poche le stelle e i geni, siamo onesti. Pochi coloro che riescono a sfondare e diventare bravissimi, o famosi. Certo, i sogni di grandezza, chi più, chi meno, li portiamo tutti dentro al cuore.

Ma la vita è diversa e i bei sogni dell’adolescenza, quasi sempre, lasciano il posto ad una vita fatta di compromessi, una vita mediocre, una vita fatta di dura quotidianità che fa i conti con la grigia realtà. Un cantautore italiano parlava della vita da mediano, il calciatore che gioca la partita a passare la palla ai cannonieri, alle punte, a quelli bravi e veloci.

Così è Mattia, l’apostolo di riserva. Una vita da gregario, la sua, di lui non sappiamo nulla se non che, come ci testimoniano gli atti, è stato presente col gruppo dei Dodici fin dal Battesimo di Gesù. Sempre a guardare, sempre a seguire, alla fine è chiamato a sostituire Giuda, a ricomporre il numero simbolico dei Dodici. Grandioso.

Agli occhi di Dio, anche lo stare in panchina tutta la vita ha un senso. Lontano dalla logica degli uomini, il Regno di Dio non pesa le persone dai risultati, ma dalla costanza e dalla fedeltà. Dall’esserci, giorno per giorno. Grandioso.

Fonte

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Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15, 9-17

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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