Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 8 Maggio 2020

Il commento alle letture del 8 Maggio 2020 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Abbiate fede anche in me

VENERDÌ 8 MAGGIO (Gv 14,1-6)

La fede nasce dall’ascolto della Parola di Dio. Ma la Parola di Dio non viene a noi per via diretta. Viene per via mediata. Oggi viene a noi per la Parola degli Apostoli del Signore, che è Parola di Cristo Gesù. Come Gesù chiede la fede in Lui, così gli Apostoli dovranno chiedere la fede in essi. Come Gesù attesta che Lui è dal Padre e dice la Parola del Padre, così anche gli Apostoli devono attestare che sono da Cristo Gesù e dicono la Parola di Cristo Gesù. Gesù attesta di essere dal Padre attraverso i segni che compie: “Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto” (Gv 12,38-46). Senza la fede nel missionario di Dio non c’è fede in Dio. Senza la fede nel missionario di Cristo, non c’è fede in Cristo. Se non c’è vera fede in Cristo, non c’è neanche vera fede in Dio. Non c’è vera fede nel missionario di Cristo, non c’è vera fede in Cristo, non c’è vera fede in Dio. Spetta pertanto al missionario di Cristo attestare che lui è sempre da Cristo Gesù. Deve manifestare che mai lui è dal suo cuore, dalla sua volontà, dai suoi desideri. Lui è solo da Cristo Gesù.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

Quale via dona San Paolo perché il missionario di Gesù, l’Apostolo o ogni altro suo discepolo, attestino che sono sempre e solo da Cristo Signore? La via di Paolo è il carisma più alto, la carità: “Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita. E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (1Cro 13,1-7). “La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità” (Rm 12,9-13). Vivendo la carità alla maniera di Gesù, che offre la sua vita in riscatto per le pecore del Padre, ogni suo discepolo attesta e rivela di essere dal suo Maestro. Vedendo che è da Gesù, sarà ascoltato e si crederà in lui, perché anche la sua Parola è da Gesù ed è di Gesù. Ogni Parola di Gesù è data nello Spirito Santo e produce frutti di vera conversione e di salvezza. Mostrare, attestare, rivelare che si è di Gesù è obbligo per quanti vogliono essere suoi missionari per il dono della Parola di vita.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano attesti di essere di Gesù e da Lui.

Fonte@MonsDiBruno

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