Gesuiti – Commento al Vangelo del 10 Gennaio 2019

Alcune volte ci possiamo sentire fuori luogo, a disagio. Se siamo stati lontani dal nostro paese e ritorniamo, quei luoghi dove siamo cresciuti ci possono sembrare strani, diversi. Crediamo siano legati solo al passato e invece ci possono rivelare il nostro presente e il nostro futuro. Le tradizioni, le abitudini possono rivelarci qualcosa di nuovo ed aiutarci a comprendere ancora più a fondo chi siamo, a cosa siamo chiamati, cosa stiamo vivendo nel tempo presente.

Gesù torna a Nazaret, dove era cresciuto, dove ha passato la maggior parte della sua vita. Crede che tutto sia rimasto uguale, fa ciò che ha sempre fatto: entra nella sinagoga a pregare. La parola che legge, che forse altre volte ha letto, oggi però è nuova, risuona in Lui in modo nuovo. Quella parola oggi si compie nella sua vita! Si sente pieno di Spirito, consacrato, chiamato a portare il lieto annuncio, a guarire e liberare, a proclamare la grazia di Dio.

La parola ascoltata si incarna nella sua vita, è visibile nei suoi gesti e nelle sue parole. Il nostro futuro, chi siamo, il cammino che siamo chiamati a costruire nasce dalla nostra storia, dalle nostri origini. Come Gesù siamo chiamati a scoprire come la Parola si incarna nell’oggi della nostra vita.

Chiara Selvatici s.a.

Rifletto sulle domande

  • In che occasione mi sono sentito straniero a casa mia?
  • Quale parola ascoltata ha oggi un sapore e un colore nuovo per me?
  • Con quale gesto o parola posso testimoniare oggi il mio incontro con il Signore?

Ringrazio

Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.

[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.[/box]

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Lc 4, 14-22
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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