Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 20 Luglio 2020

Medita

Gesù apostrofa i suoi contemporanei con due appellativi molto pesanti: sono malvagi e adulteri. L’adulterio è un tradimento dell’amore che una persona ripone in un’altra. Quando poi questa persona è Dio, tradire il suo amore che è infinito è veramente un peccato terribile.
I suoi contemporanei vogliono un segno, sono gli scribi e i farisei, così attaccati alle cose terrene che non sanno capire la sua testimonianza e le sue parole. Perfino gli abitanti di Ninive si convertirono alla predicazione di Giona e fecero il grande passo del cambiamento. Hanno avuto Giona, hanno avuto la sapienza di Salomone e “ora qui c’è più di Giona… più di Salomone”.
Ma a loro non basta. Egli parla per la loro salvezza ma trova di fronte a sé solo indifferenza ed ostilità. Cosa vuole Dio da noi? Non ci chiede chissà quali sacrifici o atti di culto particolari, ma semplicemente di camminare al Suo fianco rispondendo al Suo amore infinito con il nostro amore, molto più umano e fragile, ma che deve rimanere fedele sempre.

Rifletti

Chissà quante volte anche noi ci siamo comportati da adulteri nei confronti di Dio. Ricordiamoci che siamo sempre in tempo ad accogliere e rispondere al Suo amore.

Prega

“Ecco, sto alla porta e busso”,
dice il Signore.
“Se uno ascolta la mia voce e mi apre,
Io verrò da lui,
cenerò con lui ed egli con me”.
Apriamoci al Signore,
“spalanchiamo le porte al Signore”,
spalanchiamo il nostro cuore al suo amore.


AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
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