Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 9 Dicembre 2021

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È uno dei grani misteri irrisolti dell’iniquità umana: le persone sincere, donate, disponibili, determinate ma giuste sono travolte dalla violenza rabbiosa e feroce di chi non accetta critiche, di chi si sente giudicato.

E sì, da sempre il Regno subisce violenza, da sempre i cristiani periodicamente subiscono il martirio, come Giovanni Battista. È la lotta fra luce e tenebra, fra Dio e l’avversario, fra bene e male che ci coinvolge.

Oggi, almeno in Occidente, non subiamo persecuzione, ma la violenza cieca sta crescendo intorno a noi, nella società e corriamo il rischio di esserne affascinati e contagiati. In un mondo di squali praticare la logica evangelica rischia di essere una scelta ingenua e stupida.

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Eppure siamo invitati a credere nel folle paradosso che Gesù, il perdente, lo sconfitto, ha vissuto: un cuore mite (non zuccheroso e melenso), che ama, che paga per le proprie scelte di amore, è un cuore vittorioso agli occhi di Dio. E questo mi basta per scegliere la strada dell’amore e del dono.