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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 30 Aprile 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 14, 27-31a

La pace che ci dona il Signore non ha nulla a che vedere con la pace che porta il mondo. La pace di cui parla il mondo, spesso, è la pace dei cimiteri, la pace che i più forti impongono ai perdenti, la pace del compromesso politico.

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E il mondo occidentale ci propone un modello di pace e di realizzazione che esalta la ricchezza, il successo, l’apparenza: se sei ricco, sano, stimato, potente, allora vivi in una situazione privilegiata, e il benessere diventa l’obiettivo assoluto verso cui facciamo confluire ogni desiderio, in cui impegniamo ogni energia.

Siamo continuamente bombardati da messaggi ambigui: se siamo inquieti è perché non siamo sufficientemente belli, o giovani, o ricchi, o famosi. E la cosa tragica è che molte persone, troppe, pensano che sia vero!

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E passano la vita a sperare di riuscire, di sfondare, di diventare la velina di turno, di essere notati per sopravvivere all’oblio della mediocrità, elemosinano like, sono sempre sulla scena per ricevere un applauso. No, non è pace, quella che promette il mondo. È inganno, solo inganno.

Inganno che inventa bisogni, che illude, che fa vendere e girare l’economia, sempre e solo a vantaggio di pochi privilegiati guardati come nuove divinità dal resto del mondo. La pace deriva dal benessere personale, dalla realizzazione dei tuoi sogni.

Ma è davvero così? La pace che dona Cristo è la consapevolezza di quanto siamo amati, di quanto valiamo agli occhi di Dio, del ruolo che ognuno riveste nella salvezza del mondo. La pace che porta Cristo è l’esperienza del nostro valore, che è misurato dall’amore che siamo capaci di donare, misurato con i nostri limiti.

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La pace consiste nello scoprirsi parte di un gigantesco progetto che Dio ci chiede di condividere. La pace cui attingiamo è la consapevolezza di essere amati, agapetoi, e di poter amare anche in questa giornata.

Allora in mezzo ad ogni difficoltà (perché al discepolo la fatica non viene risparmiata) facciamo memoria di quanto siamo amati. Pur nella tempesta, sotto la superficie, il mare rimane calmo.

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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