Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 3 Novembre 2020 – Lc 14, 15-24

Mentre si pranza di parla del più e del meno, tutti contenti di avere a tavola un ospite d’eccezione come è il Nazareno.

Ad un certo punto uno dei commensali, probabilmente per innalzare il livello del dialogo e per fare bella figura, afferma che stare insieme a mangiare è bello ma pensa come sarà bello farlo al banchetto del Regno, aspettandosi forse una spintarella da parte del profeta.

E Gesù, tenero, ne approfitta per constatare una orrenda verità: molto spesso diciamo di desiderare Dio, di avere voglia di vederlo, lo cerchiamo mettendoci in gioco e diventando discepoli… salvo poi, al momento opportuno, accampare mille scuse. Non è il momento opportuno, non ho la testa, non me la sento… 

E così ci perdiamo la felicità: qui e altrove. Vorrei assistere alla scenetta quando, dopo il nostro passaggio, davanti alla bellezza immensa di Dio ci sentiremo sciogliere e diremo a Dio: che meraviglia Signore, a saperlo prima quanta meno sofferenza avrei vissuto! Immaginatevi l’espressione di Dio! Non aspiriamo genericamente al Regno di Dio ma realizziamolo giorno per giorno, a partire da oggi!

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