Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 21 Aprile 2023

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È l’unico miracolo raccontato da tutti gli evangelisti, per sei volte. Un evento essenziale alla comprensione del mistero di Dio e che possiamo rileggere in questo tempo pasquale come invito alla condivisione di quello che siamo/abbiamo. In Giovanni, diversamente che nei Sinottici, è Gesù ad accorgersi della folla e si preoccupa per loro, prende l’iniziativa.

Coinvolge Filippo con una richiesta molto semplice: da dove potremo comprare il pane? Filippo, che è di Betsaida, nei pressi del luogo del miracolo, argomenta: impossibile. Nemmeno lo stipendio di un anno, duecento denari, sarebbe sufficiente. Quanto pane si può comprare con dodicimila euro? Si sfamerebbe eccome la folla e ne avanzerebbe! Non è così, esagera, Filippo, amplifica il problema, perché anche noi davanti alle difficoltà tendiamo ad arrenderci, a trovare soluzioni assurde, sproporzionate, che ci giustifichino, che ci auto-assolvino.

Gesù non ha chiesto come? Ma da dove? Non ha chiesto una soluzione tecnica ma sta cercando qualcuno che voglia davvero mettersi in gioco, dare del suo, osare, crederci. È un adolescente che offre la soluzione, donando la propria povera porzione di cibo, come aveva fatto Gezi, servo del profeta Eliseo, condividendo i pani d’orzo, il pane dei più poveri.

Anzi, il termine usato indica un piccolo ragazzino, un doppio diminutivo, nulla davanti ai 5000 uomini, una Legione. Lo fa coinvolgendo Andrea, il cui nome significa il forte. Davanti alle difficoltà del mondo affamato, di pane, di giustizia, di amore, di pace, l’unico che ha trovato una soluzione è un ragazzo che ha messo il cuore prima del ragionamento, che ha fatto il primo (minuscolo) passo senza aspettare che altri si muovessero.

Questo vuole il Signore: non che risolviamo i problemi ma che li portiamo nel cuore, che facciamo quanto possiamo. Non chiederti come sia possibile sfamare la folla, chiediti se sei disposto a mettere in gioco quel poco che hai e che sei senza accampare scuse. Il resto lo farà Dio. Fallo. Oggi.

✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 6,1-15

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