<>Perché non digiunate?>>.
Ancora pongono domande gli avvocati di Dio, i gelosi custodi della tradizione, gli scrupolosi devoti. Un solo giorno al? anno era previsto il digiuno, nella Torah, durante lo Yôm kippûr, il giorno dell’espiazione, ma i farisei digiunavano due volte a settimana, così come pagavano la decima parte delle spezie e delle tisane, là dove solo i contadini dovevano pagarla sul grano. Si sentono più devoti di Dio, concepiscono la fede come la dimostrazione di un atto di volontà , come l’esplicitazione di una ferrea disciplina, come la manifestazione di una rettitudine che immaginano voluta da Dio.
In questo ammirano l’asceta Giovanni Battista e i suoi discepoli che vivono una ferrea disciplina mentre i discepoli del Nazareno sembrano trascurare questo genere di cose. Gesù li invita a cambiare prospettiva, a farsi un abito nuovo mentale, a lasciar frizzare il vino della festa e dell’innamoramento. La disciplina si usa quando serve, quando si devono affrontare fatiche improbe, non certo quando ci si rilassa e si fa festa.
La disciplina è un allenamento che serve per prepararsi a una gara, non certo per specchiarsi e bearsi delle proprie conquiste spirituali. L’ascesi è orientata a qualcosa di grande, ad un obiettivo, ad una meta, non a potersi (santamente) compiacere dei risultati ottenuti. Ha ragione, il Signore: non possiamo digiunare quando lo sposo è in mezzo a noi, non possiamo mortificarci quando Gesù ci chiede di vivificarci! Non possiamo rischiare di ridurre il discepolato a una serie di regole da osservare, a un protocollo da seguire.
Il Dio che Gesù è venuto a raccontare è uno Sposo e la fede ha a che fare più con l’ebbrezza di una bella festa che con i toni seriosi e cupi dei penitenti a tempo pieno. Gesù propone di vestire la fede con un abito nuovo, gioioso, festoso, perché annuncia il volto di un Dio felice che ci vuole felici.
Stiamo attenti a non commettere lo stesso errore dei farisei, vestendo la nostra fede di pezze e di stracci!
Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva
Il blog di Paolo | LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO DEL GIORNO