Che Dio tocchi un lebbroso รจ fuori da ogni immaginazione. Una provocazione infinita. Dio si sporca le mani. E non รจ mai il buio che entra in una stanza, ma la luce che esce dalla finestra a rischiarare la notte. E cosรฌ accade: il puro contagia l’impuro e lo guarisce.
Alla supplica del lebbroso, che tutti considerano peccatore e maledetto, Gesรน esprime la volontร di Dio: lui desidera, vuole la guarigione, vuole che il malato recuperi dignitร e coraggio. Cosa vuole Dio da me? Che io sia guarito da tutte le paure, da tutti i miei giri di testa, dal peccato che, come lebbra, infetta le relazioni.
E cosรฌ lo tocca, contagiandolo con l’amore liberante del Padre. Il lebbroso รจ guarito, finalmente: ha ottenuto compassione e guarigione. Ma il tono di Gesรน cambia improvvisamente, lasciandoci attoniti. Gesรน sembra essere un’altra persona: si scalda, ammonisce e intima, รจ evidentemente infastidito.
Deve tacere, il lebbroso, star zitto, andarsene, farsi visitare dai sacerdoti per essere riammesso nella comunitร , come previsto dalla Legge che Gesรน non ignora nรฉ snobba. Ma il lebbroso disubbidisce, esagera, sbraca.
Al punto che Gesรน non puรฒ piรน entrare in una cittร . Gesรน chiede al lebbroso guarito il silenzio. Non vuole passare come un guaritore, come un santone, come un guru, vuole che ogni miracolo diventi un dito puntato verso il cielo, non verso di lui.
Come puรฒ invitare la gente ad ascoltare la sua Parola e la novitร del Regno se la folla lo cerca solo per risolvere i propri problemi, se sopporta con cristiana rassegnazione le sue parole pur di vedersi esaudita? Come potrร gestire la folla che chiede a Dio guarigione e non certo conversione?
Come potrร far capire alle persone e a noi il senso profondo della vita, se questi pensano giร di conoscerlo e chiedono a Dio, eventualmente, di adeguarsi? Allora come oggi รจ questo il dilemma che attanaglia Dio: provare compassione, certo, e intervenire, ma senza diventare il Dio fantoccio che portiamo nel cuore, il Dio a nostro servizio.
FONTE: Amen โ La Parola che salva – Il blog di Paolo
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