HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 11 Gennaio 2024

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 11 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 1, 40-45

Gesù non guarisce le malattie ma i malati. Questa distinzione che può sembrare banale, in realtà non lo è per nulla. Infatti se noi pensiamo che la preoccupazione di Dio è estirpare una malattia o un male dovremmo domandarci perché non ha tolto tutte le malattie e tutti i mali.

La sua più grande preoccupazione però non è per il male ma per coloro che ne sono vittime. Infatti ci si può far santi con una situazione difficile oppure si può soccombere nel più profondo del cuore. La guarigione allora non consiste semplicemente nel risolvere un male, ma nel domandarci quanto esso è di ostacolo alla nostra santità.

Per questo commuove il dialogo presente nel Vangelo di oggi:

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“Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!»”.

La compassione di Gesù non è per la malattia ma per quell’uomo malato. Ecco perché potremmo mutuare quelle stesse parole riportate nel Vangelo con parole simili:

“Signore se vuoi puoi darmi la forza” e Gesù mosso a compassione disse “Lo voglio, abbi la forza”.

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E potremmo proseguire così all’infinito. Questo è il miracolo: sapere che Gesù ha compassione di me. E anche se un giorno mi ammalerò e morirò a causa di qualcosa, ciò non farà venir meno la sua compassione.

Anche in quel momento potrò pregarlo e lui mi aiuterà persino in quell’estremo passaggio. Mi tornano alla mente le parole dette al buon ladrone che potremmo tradurre oggi così: “Lo voglio, sii con me in paradiso”.

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ⓘ NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK

Avere la lebbra significa avere una malattia che ti costringe a stare lontano dal resto del mondo. È una malattia che non solo ferisce il corpo ma colpisce la parte più significativa dell’essere umano, e cioè la sua capacità relazionale. Quando siamo soli ogni cosa si ingigantisce, diventa insopportabile e disumana. È tutta la disperazione di quest’uomo che nel Vangelo di oggi si mette in ginocchio e supplica Gesù con una preghiera brevissima e struggente: “Se vuoi, puoi guarirmi!”. Colpisce la delicatezza e l’umiltà di questa supplica. Non c’è pretesa ne rabbia in quest’uomo. […] Continua a leggere qui.


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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