Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 1 Dicembre 2022

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Parole che accogliamo quotidianamente, e che illuminano il nostro cammino, la nostra strada, la nostra giornate. Parole pronunciate dal Maestro e raccolte dagli evangelisti e raccontate e diffuse da discepoli e discepole fino ad arrivare fino a noi.

Parole che pronunciamo tutti i giorni, preghiere, invocazioni, richieste ma che rischiano di cadere nel vuoto perché non ci cambiano sul serio la vita. Parole che rischiano di rimanere solo sulla carta, inutili, ridondanti, barocche.

E il Signore ci ammonisce: costruisci la casa delle tua vita sulla concretezza della Parola. Non lasciare che la Parola sia un soprammobile nella tua vita, lasciati scuotere, interrogare, anche destabilizzare se necessario. Se leggi ama, ama. Se leggi perdona, perdona. Se leggi fidati, fidati.

Perché quando arriva la tempesta, ed inevitabilmente arriva, tu capisca cosa è davvero per te essenziale, in cosa credi veramente, affinché tu capisca da dove vieni e dove va. Questo abbiamo scoperto: veniamo dal Padre, amati. E al Padre, condotti da Cristo, stiamo andando, giorno dopo giorno.

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