Lโultima pagina del IV vangelo raccoglie la narrazione di un incontro con Gesรน allโalba. Unโalba che segue un triste tramonto, segnato da delusione, tristezza, dal pesare di cuori rattrappiti. In quel tramonto, sulla riva del lago i discepoli stanchi vivono il silenzio faticoso del crollo di ogni attesa dopo i giorni di Gerusalemme, dopo la vicenda tragica della croce, con tutto il buio di abbandono, solitudine, tradimento, ingiustizia e violenza che aveva recato insieme.
Le parole di Pietro โio vado a pescareโ interrompono lโimbarazzo dellโassenza di parole possibili, di uno stare insieme nellโincapacitร di dare voce al dolore che covava nel cuore. โvado a pescareโ รจ segnale di un ritorno che intende voltare pagina, o tornare indietro; Certamente un gesto per dimenticare una parentesi ormai da archiviare. Eโ invito a lasciare ogni entusiasmo di speranza, apertura, bellezza che aveva cambiato la loro vita nel seguire Gesรน profeta di Galilea. Sono parole che rinviano alla ricerca ordinaria di superare lo scandalo della morte, il silenzio che reca con sรฉ, la caduta di ogni aspettativa, nel fare quotidiano, nel porre attenzione alle esigenze immediate, nel distogliere la testa dai molti pensieri.
E in quella notte non presero nulla. Neppure quel ritorno alla fatica e al lavoro arreca sollievo a quei sette nominati uno per uno che erano stati legati da una storia di amicizia e di novitร : un altro fallimento si somma alla pesantezza di vite deluse. Eโ narrazione di unโesperienza di pesca andata a vuoto, in una notte buia. Ma รจ anche racconto di fallimenti e di delusioni piรน ampie, di tutta la comunitร .
Ma quella notte cosรฌ pesante e priva di ogni luce non rimane lโultima parola: allโalba avviene qualcosa: โQuando giร era lโalba, Gesรน stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesรนโ. Gesรน stette, cosรฌ come โstetteโ in mezzo nel momento in cui donรฒ la pace e lo Spirito. Gesรน si dร ad incontrare con un esserci che non viene riconosciuto. Il chiarore dellโalba delinea un profilo sulla riva ma il non riconoscimento non รจ solo causato dalla foschia del primo mattino, ma dal suo darsi ad incontrare in modo nuovo. Non si erano accorti, ma il suo stare giร ha posto i segni dellโamicizia: un fuoco di brace con del pesce sopra e il pane. E la domanda: ยซFiglioli, non avete nulla da mangiare?ยป rinvia ad una attesa di condivisione e di incontro.
Eโ ancora proposta affidata, รจ parola di invito che non sโimpone ma rimane sospesa nellโoffrire spazio di accoglienza. ยซGettate la rete dalla parte destra della barca e trovereteยป. La gettarono e non riuscivano piรน a tirarla su. Quella parola detta dalla riva apre ad una abbondanza spropositata: una enorme quantitร di pesci. A quel punto il discepolo che Gesรน amava disse a Pietro โEโ il Signoreโโ. Lo chiama con il titolo del risorto. Eโ il vivente ed รจ il medesimo del maestro con cui avevano condiviso il cammino e la tavola sulle strade della Galilea. La morte non รจ lโultima parola. Il suo stare raduna ancora la comunitร : โvidero un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesรน: ยซPortate un poโ del pesce che avete preso oraยปโ.
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Eโ Gesรน in mezzo a loro, quel Gesรน con cui avevano vissuto le speranze piรน autentiche e da cui avevano accolto lโannuncio di un nuovo mondo di fraternitร e di condivisione.ย
Quel fuoco, il pesce e il pane sono segni che aprono un nuovo cammino, aiutano a scoprire una presenza che rimane e sarร ; nemmeno la morte ha potuto togliere. E Gesรน chiede loro di portare un poโ del pesce pescato in quellโalba di rovesciamenti. Il loro lavoro, la loro fatica รจ importante, รจ segno di un incontro che ricomincia, che si fa nuovo. E al centro sono i gesti del prendere e dare, in cui riconoscere quel dono di presenza e vicinanza: โprese il pane e lo diede loro, e cosรฌ pure il pesceโ gesti che parlano di amicizia, di condivisione, di far parte il pane e il pane, di stare vicino.
Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.

