mons. Vincenzo Paglia – Commento al Vangelo del 4 Luglio 2021

1943

Il Vangelo di questa domenica ci riporta con Gesรน a Nazareth. La sua fama, ormai nota ovunque, sia in Galilea che in Giudea, raccolse tanti cittadini di Nazareth ad ascoltarlo nella sinagoga. Tutti restarono stupiti delle sue parole. E si ponevano anche la domanda giusta, quella che dovrebbe aprire alla fede: โ€œDa dove gli vengono queste cose?โ€. Se avessero ricordato le antiche parole rivolte a Mosรจ: โ€œIl Signore tuo Dio susciterร  per te, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascoltoโ€ (Dt 18,15), avrebbero accolto non solo le parole ma lo stesso Gesรน come inviato di Dio.

Purtroppo, gli abitanti di Nazareth, che aspettavano gesti prodigiosi dal loro concittadino, si arrestarono davanti al carattere ordinario della sua presenza. Non era cosรฌ che essi immaginavano un inviato di Dio; pensavano che un profeta dovesse avere i tratti della straordinarietร  e del prodigioso, o comunque quelli della forza e della potenza umana.
Gesรน, invece, si presentava come un uomo normale. Tanto che si dicevano lโ€™un lโ€™altro: โ€œNon รจ costui il falegname?โ€. Essere carpentiere non dava una particolare reputazione. Nel libro del Siracide si legge: โ€œEssi non sono ricercati per il consiglio del popolo, nellโ€™assemblea non hanno un posto speciale, non siedono sul seggio del giudice, non conoscono le disposizioni della legge. Non fanno brillare nรฉ lโ€™istruzione nรฉ il diritto, non compaiono tra gli autori di proverbi; ma essi consolidano la costruzione del mondo, e il mestiere che fanno รจ la loro preghieraโ€ (38,32-34).

La famiglia di Gesรน era una famiglia ordinaria, nรฉ ricca nรฉ povera. Nรฉ sembrava che godesse di particolare stima da parte dei cittadini di Nazareth. โ€œNon รจ il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Joses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?โ€, continuavano a chiedersi gli ascoltatori. Insomma, per i nazareni Gesรน non aveva assolutamente nulla che potesse distinguerlo da loro. Gli riconoscevano certamente una notevole sapienza e una rilevante capacitร  taumaturgica, ma la vera questione era che essi non accettavano che egli parlasse con autoritร  sulla loro vita sino a chiedere che cambiassero i loro comportamenti. Ecco perchรฉ la meraviglia si trasformรฒ subito in scandalo. โ€œEd era per loro motivo di scandaloโ€, aggiunge lโ€™evangelista. Quel che appariva allโ€™inizio un trionfo divenne presto un fallimento.

Ma qual era lo scandalo? Gli abitanti di Nazareth, potremmo dire, erano orgogliosi di avere un concittadino famoso; era un vanto che Gesรน passasse per un oratore travolgente, che facesse prodigi e che portasse lustro alla loro cittadina. Una cosa sola non riuscivano a sopportare: che un uomo come lui, che tutti conoscevano benissimo, potesse perรฒ avere autoritร  su di loro, ossia pretendere in nome di Dio un cambiamento della loro vita, del loro cuore, dei loro sentimenti. Tutto ciรฒ non potevano accettarlo da uno di loro. Eppure รจ questo lo scandalo dellโ€™incarnazione: Dio agisce attraverso lโ€™uomo, con tutta la pochezza e la debolezza della carne; Dio non si serve di gente fuori dal comune, ma di persone qualsiasi; non si presenta con prodigi o parole stravaganti, bensรฌ con la semplice parola evangelica e con i gesti concreti della caritร .

Il Vangelo predicato e la caritร  vissuta sono i segni ordinari della straordinaria presenza di Dio nella storia. Lโ€™apostolo Paolo scrive ai Corinzi: โ€œI Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani. Infatti ciรฒ che รจ stoltezza di Dio รจ piรน sapiente degli uomini, e ciรฒ che รจ debolezza di Dio รจ piรน forte degli uomini quello che รจ ignobile e disprezzato per il mondo, quello che รจ nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sonoโ€ (1 Cor 1,22-25.27-28).

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Sappiamo bene quanto poco sia accolta dalla mentalitร  comune (di cui tutti siamo figli) questa logica evangelica. Gesรน a Nazareth ne fa esperienza diretta. E con amarezza nota: โ€œUn profeta non รจ disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa suaโ€. Se il libro dei Vangeli potesse parlare, senza dubbio lamenterebbe la solitudine in cui spesso รจ relegato; e avrebbe da accusare โ€œnoi di casaโ€ per le tante volte che lo spingiamo ai margini della vita, lasciandolo muto, perchรฉ non parli e non agisca. Gli uomini di Dio, i profeti, lo sanno bene. โ€œMe infelice, madre mia! Mi hai partorito uomo di litigio e di contesa per tutto il paese!โ€, grida Geremia (15,10). Ed Ezechiele lo leggiamo nella prima lettura si sentรฌ preannunciare lo stesso dramma: โ€œTi mando ai figli dโ€™Israele, a una razza di ribelli, che si sono rivoltati contro di meโ€. Anchโ€™essi, come Gesรน, debbono spesso constatare il fallimento della loro parola.

Tuttavia il Signore aggiunge: โ€œAscoltino o non ascoltino perchรฉ sono una genia di ribelli sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loroโ€. Dio รจ fedele, sempre. La Parola non tace, e il Vangelo sarร  sempre predicato. Chi lo accoglie e lo mette in pratica salva la sua vita.

Chi si comporta come gli abitanti di Nazareth, ossia chi non accetta lโ€™autoritร  di Gesรน sulla sua vita, impedisce al Signore di operare. Sta scritto che a Nazareth Gesรน non potรฉ operare miracoli; non รจ che non volle, โ€œnon potรฉโ€. I suoi concittadini volevano che operasse qualche miracolo, ma non avevano capito che non si trattava di fare prodigi o magie al servizio della propria fama. Il miracolo รจ la risposta di Dio a colui che tende la mano e chiede aiuto. Nessuno di loro la tese. Tutti semmai avanzavano pretese. Non รจ questa la via per incontrare il Signore.

Dio non ascolta lโ€™orgoglioso. Volge invece il suo sguardo sullโ€™umile e sul povero, sul malato e sul bisognoso. A Nazareth, infatti, Gesรน potรฉ guarire solo alcuni malati: appunto, quelli che invocavano aiuto mentre passava. Beati noi se, staccandoci dalla mentalitร  dei nazareni della sinagoga, ci mettiamo accanto a quei malati che stavano fuori e che chiedevano aiuto al giovane profeta che passava.


Per gentile concessione di mons. Paglia. Commento tratto dal suo sito.