Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 8 Ottobre 2022

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SABATO 08 OTTOBRE – VENTISETTESIMA SETTIMANA T. O . [C]

«Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

Gesù sta parlando dei misteri del regno, quando una donna dalla folla alza la voce e gli dice: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato”. Le parole di questa donna esprimono ammirazione per Gesù. Le sue parole sono verità. Essa però attribuisce tutto ad un fatto di natura: “Gesù è grande perché ha avuto un madre buona. È grande perché nato in una famiglia per bene. Sua madre va dichiarata beata. Ha avuto un figlio oltre ogni attesa. Ogni madre vorrebbe avere un figlio come Gesù. Per questo sua madre è beata”. Maria è beata, ma non perché ha avuto Gesù. Gesù è un dono. Maria è beata perché ha creduto nell’adempimento della Parola del suo Signore. Gesù ribadisce la verità su sua madre proferita dallo Spirito Santo. “Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano»”.

È verità: mia Madre è beata perché ha ascoltato. Ha obbedito. Ha osservato. È verità: Io sono grande non perché sono Dio, sono Figlio di Dio, sono il Messia del Padre mio. Sono grande perché ho obbedito, obbedisco, faccio sempre le cose che sono gradite al Padre mio. Io sono grande perché amo il Padre. Dio è il solo grande e ogni vera grandezza dell’uomo è partecipazione della sua. Lui la partecipa in misura dell’obbedienza. Maria è grande perché si è data tutta a Dio. Cristo Gesù è grande perché si è fatto olocausto per il Padre.

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La beatitudine dell’uomo è un frutto. È il frutto della nostra fede nella Parola del Signore. La Madre di Gesù è beata perché ha creduto nella Parola dell’Angelo Gabriele: “In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto»” (Lc 1,39-45).

Quando un uomo è beato? Quando crede nella Parola del Vangelo e si immerge in essa con tutta l’anima, lo spirito, il corpo. La Parola di Gesù creduta in perenne obbedienza trasforma tutto di noi. Ci fa poveri, misericordiosi, miti, puri di cuore, assetati di giustizia, capaci di subire qualsiasi afflizione. Nella Parola si è beati. Si esce dalla Parola, subito si perde ogni beatitudine: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.

Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5,3-12a). La donna dalla folla proclama Maria beata perché ha dato al mondo Gesù, un uomo così grande. Una donna può partorire anche l’uomo più grande e non essere beata, perché non vive nella Parola di Dio. Solo la Parola è la casa della beatitudine e in essa si entra per la fede. Maria ha creduto, crede, rimane beata in eterno.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 11,27-28

L’Apocalisse termina invitando ogni uomo a rimanere fedele alle parole rivelate e scritte dall’Apostolo Giovanni. Chi rimane in quelle parole con la fede sarà beato in eterno. Chi le trasgredisce, le altera, le modifica, sarà escluso per sempre dalla beatitudine. Non ci sarà posto per lui nella casa della beatitudine eterna.

“E mi disse: «Queste parole sono certe e vere. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere tra breve. Ecco, io vengo presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro». Sono io, Giovanni, che ho visto e udito queste cose. E quando le ebbi udite e viste, mi prostrai in adorazione ai piedi dell’angelo che me le mostrava. Ma egli mi disse: «Guàrdati bene dal farlo! Io sono servo, con te e con i tuoi fratelli, i profeti, e con coloro che custodiscono le parole di questo libro. È Dio che devi adorare». E aggiunse: «Non mettere sotto sigillo le parole della profezia di questo libro, perché il tempo è vicino. Il malvagio continui pure a essere malvagio e l’impuro a essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora. Ecco, io vengo presto e ho con me il mio salario per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l’Alfa e l’Omèga, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine. Beati coloro che lavano le loro vesti per avere diritto all’albero della vita e, attraverso le porte, entrare nella città. Fuori i cani, i maghi, gli immorali, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna! (Cfr. Ap 22,1-21).

Oggi l’uomo è all’affannosa ricerca della beatitudine. La cerca nel vizio, nel peccato, nella trasgressione dei Comandamenti, nella distruzione del Vangelo. La beatitudine è solo nella Parola. Si ritorna in essa, si è beati. Si rimane fuori, mai vi potrà essere pace. La Madre di Gesù ci aiuti a vivere di vera beatitudine.

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