Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 8 Febbraio 2022

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MARTEDÌ 08 FEBBRAIO – QUINTA SETTIMANA DEL T.O. [C]

Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:  Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini.

Il Signore aveva dato un comando ben preciso ai figli d’Israele per mezzo di Mosè: alla sua legge nulla si doveva aggiungere e nulla togliere. La legge andava osservata con tutto il cuore, tutta l’anima, tutte le forze. E quanto è scritto nel Libro del Deuteronomio: “Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo” (Dt 4,1-2).

“Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore, vostro Dio, ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso; perché tu tema il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi giorni. Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto. Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte” (Dt 6,1-9).

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Farisei e scribi invece avevano abolito il Comandamento del Signore e al suo posto avevano introdotto la loro tradizione. I comandamenti potevano essere tutti trasgrediti, purché venisse osservata la tradizione e in cosa essa consisteva? Quanto riferisce il Vangelo secondo Marco è veramente inquietante: “I farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti”. Si comprende subito che è una religione fatta di pratiche puramente esteriori. Manca il cuore. Manca l’anima. Manca lo spirito. In questa religione manca Dio e la sua Parola.

Gesù fa riferimento alla profezia di Isaia. Ecco cosa rivela il Signore per mezzo del suo profeta ai figli d’Israele: “Fermatevi e stupitevi, accecatevi e rimanete ciechi;  ubriacatevi ma non di vino, barcollate ma non per effetto di bevande inebrianti. Poiché il Signore ha versato su di voi uno spirito di torpore, ha chiuso i vostri occhi, cioè i profeti, e ha velato i vostri capi, cioè i veggenti. Per voi ogni visione sarà come le parole di un libro sigillato: si dà a uno che sappia leggere dicendogli: «Per favore, leggilo», ma quegli risponde: «Non posso, perché è sigillato». Oppure si dà il libro a chi non sa leggere dicendogli: «Per favore, leggilo», ma quegli risponde: «Non so leggere». Dice il Signore: «Poiché questo popolo si avvicina a me solo con la sua bocca e mi onora con le sue labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e la venerazione che ha verso di me è un imparaticcio di precetti umani, perciò, eccomi, continuerò a operare meraviglie e prodigi con questo popolo; perirà la sapienza dei suoi sapienti e si eclisserà l’intelligenza dei suoi intelligenti». Guai a quanti vogliono sottrarsi alla vista del Signore per dissimulare i loro piani, a coloro che agiscono nelle tenebre, dicendo: «Chi ci vede? Chi ci conosce?». Che perversità! Forse che il vasaio è stimato pari alla creta? Un oggetto può dire del suo autore: «Non mi ha fatto lui»? E un vaso può dire del vasaio: «Non capisce»?” (Is 29,9-16). È una profezia che lascia senza respiro. L’uomo è privato di ogni sapienza e intelligenza.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mc 7,1-13

Ogni discepolo di Gesù deve impegnare tutto se stesso, perché rimanga nella Parola del Vangelo, se vuole essere saggio e intelligente, sempre.