Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 23 Aprile 2022

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SABATO 23 APRILE – OTTAVA DI PASQUA [C]

Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.

La fede vera è fondata su una verità storica, anzi sulla verità storica della risurrezione di Gesù Signore. La verità storica viene annunciata. Verità storica e parola sono una cosa sola. Quando si separa la fede o dalla Parola o dalla verità storica, essa non è più vera fede. Ecco allora ciò che ogni discepolo di Gesù sempre deve avere nel cuore: La fede non è vera fede quando si separa dalla Parola. La Parola è data dalle Scritture Canoniche. La verità delle Scritture Canoniche è data dalla Tradizione e del Magistero.  Scritture Canoniche, Tradizione e Magistero esistono nella loro unità perfetta nella Chiesa una, santa, cattolica, apostolica.

La fede non è vera quando non forma il corpo di Cristo aggiungendo sempre nuovi figli alla Chiesa una, santa, cattolica, apostolica. La fede è vera se genera. Una fede sterile è una fede falsa. Molti oggi vivono di fede sterile e di conseguenza di fede falsa. Non nascono nuovi figli alla Chiesa. La fede non è vera quando non ci si conforma a Cristo. Cristo Gesù è l’obbediente al Padre fino alla morte di croce, nel rinnegamento totale di sé e nel totale annientamento. Una fede che non è obbedienza, annientamento e rinnegamento sino alla fine, non è una fede vera. È fede falsa.

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La fede è vera quando si vive come solo corpo di Cristo, nell’accoglienza dei doni e dei carismi degli altri come nutrimento del nostro e nell’offerta del nostro dono e del nostro carisma a tutti gli altri, perché il loro carisma e dono possa crescere, svilupparsi, produrre molto frutto. La fede non è vera quando non è incarnata nella Legge della Carità: “La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta (1Cor 13,4-7). La carità è Legge universale. La fede non è vera quando è separata dalla grazia che si riceve nei Sacramenti della Chiesa. La fede è per natura è sacramentale, se non è sacramentale non è vera fede.

Una fede che si vive senza battesimo e senza gli altri sacramenti non è vera fede. Mai potrà dirsi vera fede. La fede non è vera quando non riceve la Parola dai Pastori della Chiesa. La Parola del Padre è Parola di Cristo Gesù. La Parola di Cristo Gesù è Parola degli Apostoli. La Parola degli Apostoli è dei Presbiteri. La Parola dei Presbiteri dovrà essere Parola di ogni persona che è corpo di Cristo. La fede non è vera fede quando si vive una missione evangelizzatrice dimorando nel peccato, nel vizio, nella trasgressione dei Comandamenti, quando dalla bocca escono menzogne, falsità, calunnie e cose del genere. La fede vera è un cammino serio di obbedienza alla Legge di Cristo. Se si annuncia che Cristo è risorto e non si crede in questa verità, non c’è vera fede, perché la vera fede ha come suo unico e solo fondamento tutto il mistero di Gesù Signore. Cristo Gesù è il Figlio Unigenito Eterno del Padre, da Lui generato nell’oggi dell’eternità. Il Figlio Unigenito si è fatto carne. Per noi è morto e per noi è risorto. Per noi è asceso al cielo e siede alla destra del Padre, costituito Signore dell’universo e giudice dei vivi e dei morti. Se una sola verità del mistero di Cristo Gesù non viene creduta, la nostra fede mai potrà essere vera. Essa è o erronea o falsa o ereticale o scismatica. Siamo salvati dalla vera fede. La fede non vera non salva.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mc 16,9-15

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Si accoglie la vera fede quando ci si lascia fare natura nuova divenendo corpo di Cristo e conformandosi ogni giorno di più a Lui. La vera fede poi va trasformata in vero amore. Per amare secondo la fede il cristiano deve crescere di grazia in grazia, di sapienza in sapienza, di giustizia in giustizia. Se questo cammino si interrompe, non si ama dalla fede. Il pericolo cristiano è proprio questo: pensare di poter amare senza la fede, dal proprio cuore, secondo gusti e sentimenti che suggerisce il proprio cuore. Senza obbedienza non c’è vero amore, perché l’amore cristiano è obbedienza alla Parola insegnata oggi dallo Spirito Santo.

L’altro grande pericolo è quello di credere di vivere di fede, ma senza amore. Fede e amore devono essere una cosa sola. Come non esiste il vero amore senza la vera fede, così mai potrà esistere la vera fede senza il vero amore. Oggi tutti i mali della cristianità consistono in questa separazione della fede dall’amore e dell’amore dalla fede. In questa separazione molti cristiani consumano la loro vita. Gli Apostoli e gli altri discepoli di Gesù ricevono l’annuncio che Gesù è risorto, ed essi si rifiutano di credere. C’è un motivo per cui la fede va negata a quanti annunciano che Gesù è risorto? Se fosse stata una persona sola, si sarebbe potuto anche dubitare. Le persone che riferiscono la stessa verità sono molte e tutte concordi.

La fede sarebbe stata ben fondata. Nel disegno della divina provvidenza è disposto però che la fede degli Apostoli non sia di origine derivata, ma sia invece frutto di un personale incontro con Cristo Risorto. Neanche la fede di Tommaso e neanche la fede di Saulo di Tarso è stata di origine derivata. Essa nasce dall’incontro diretto con Gesù Risorto, Ora gli Apostoli possono andare per il mondo ad annunciare il mistero di Gesù nella pienezza della sua verità. La loro fede è ben fondata.