Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 27 Ottobre 2021

989

Una porta di casa stretta e una sala da pranzo che ha le dimensioni del mondo: su questo paradosso รจ costruito il vangelo. Cโ€™รจ una lotta per entrare attraverso una porta stretta e un banchetto a cui non solo siedono i patriarchi ma le genti, senza alcuna discriminazione etnica nรฉ religiosa. Come comprendere tale tensione?

Troviamo una luce nella descrizione del giudizio sotto forma di un padrone di casa che si sveglia nel cuore della notte a causa dei colpi contro la porta e dichiara a quelli di fuori di non conoscere da dove vengono, pur affermando questi di aver vissuto con lui e di averlo ascoltato. Il padrone li chiama โ€œoperatori di ingiustiziaโ€ (v. 27). Il criterio di ingresso รจ legato alla giustizia. Che cosa significa?

Il termine appare in due parabole, quella dellโ€™amministratore ingiusto (cf. Lc 16,1-8) e quella del giudice ingiusto (cf. Lc 18,1-8). Nella prima lโ€™amministratore non รจ come lโ€™amministratore degno di fiducia e sapiente di unโ€™altra parabola che sa dare la porzione di cibo adatta a ciascuno al momento giusto perchรฉ viva (cf. Lc 12,42-44), ma dilapida i beni del padrone. Nella seconda il giudice รจ ingiusto perchรฉ non ascolta la richiesta di giustizia da parte di unaย vedova. Lโ€™ingiustizia riguarda la relazione con lโ€™altro, e con lโ€™altro in stato di bisogno.

Capiamo allora lโ€™imperativo โ€œlottate!โ€ (v. 14; non โ€œsforzateviโ€ come viene tradotto!). Cโ€™รจ da combattere una lotta, quella dellโ€™amore. In Giovanni Gesรน dice di essere la porta attraverso cui passare per essere salvati (cf. Gv 10,7). Gesรน รจ anche il seme che caduto a terra muore e porta molto frutto (cf. Gv 12,24). Allora la porta stretta รจ il mistero pasquale di Gesรน, il suo deporre per amore la vita sulla croce per ritrovarla donata dal Padre. Si tratta dunque di partecipare alla morte di Gesรน, di unirci al suo amare i discepoli e le discepole sino alla fine per condividere la sua resurrezione. Si lotta con la forza che viene da Cristo e che agisce in noi. Abbiamo le coordinate della lotta spirituale come lotta contro le realtร  che in noi si oppongono alla logica dellโ€™amore e che ci chiudono in noi stessi, rendendoci autocentrati. Impegno soggettivo e dono della grazia sono i due elementi di fondo della lotta della fede.

Perciรฒ il sedere alla tavola imbandita del Regno non รจ piรน legato allโ€™appartenenza etnica o religiosa. Non va in maniera automatica. La porta รจ stretta non per cattiveria o selezione ma perchรฉ per entrare bisogna svestirsi di molte cose. La lotta spirituale รจ un combattimento in cui si impara a spogliarsi, a togliere le tante macerie che ci ingombrano e impediscono il contatto con le nostre profonditร  e con la presenza del Cristo amante in noi. Cโ€™รจ una porta stretta, ma la sala del banchetto ha le dimensioni del mondo e cโ€™รจ posto per tutti e tutte. Amare richiede di denudarsi degli abiti che ingombrano per esporsi con il corpo come il Cristo nudo sulla croce.

Perciรฒ essere ultimi e primi non รจ piรน questione cronologica nรฉ di elezione etnica o religiosa, ma si lega alla disponibilitร  di passare per la porta stretta della lotta contro i pensieri cattivi che vogliono derubarci dellโ€™amore.

fratel Davide


Fonte

Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui