Laura Paladino – Commento al Vangelo del 11 Giugno 2023

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Custodire la Grazia del Pane della Vita

«Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere» (Deuteronomio 8,2): si apre con questo invito la liturgia di questa domenica, dedicata alla Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. L’Eucaristia è «il Memoriale della morte e Resurrezione» di Gesù (Preghiera Eucaristica II): in essa si fa presente con la sua Carne il Signore della Vita e si rinnova ogni giorno, in ogni luogo e fino alla fine dei tempi, il Sacrificio della Croce e il Mistero della Pasqua del nostro Salvatore, in cui siamo immersi e da cui siamo redenti. 

Non si tratta di ricordare un evento storico ma di vivere un fatto che dà salvezza: il percorso che la Chiesa, Madre e Maestra, ci ha fatto seguire nel Tempo pasquale, domenica dopo domenica, ha messo sempre al centro l’Eucaristia, il “Sacramento della strada”, l’unico, insieme al Sacramento del perdono, che ci viene offerto ogni giorno, che ci accompagna, ci sostiene nella vita e ci rivela che siamo fatti per il Cielo; che siamo figli di un Padre buono e fratelli del suo Figlio, per grazia ripieni di Spirito Santo; che siamo Chiesa, comunità di redenti che avanza insieme, nella comunione, verso l’Amore perfetto. San Paolo precisa: la vera «comunione, con il Corpo e il Sangue di Cristo» sono «il calice della Benedizione che noi benediciamo» e «il pane che noi spezziamo»; essi ci fanno «benché molti, un solo corpo» (II lettura, 1Corinzi).

Il cammino che facciamo, la vita che ci è offerta gratuitamente e che continua infinita, è sempre Dono: nella I lettura (Deuteronomio 8) il Signore, per bocca di Mosè, fa memoria per il popolo dei quarant’anni nel deserto, della salvezza potente che ha messo in campo, senza tacere dei momenti di sofferenza e di prova.

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Dentro a quello che viviamo, anche se certe volte può sembrarci pervaso dal buio e privo di senso, c’è sempre la presenza di Colui che ci ama, provvede per noi e ci nutre: «i padri non conoscevano la manna che hanno mangiato»; Dio l’ha data, figura del Pane della Vita, «per farci capire che l’uomo non vive sotanto di pane, ma di quanto esce dalla bocca del Signore». […]

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