Il pubblicano รจ lโesattore che raccoglie le tasse per conto di Roma, lo strozzino che chiede il pizzo ai poveri, che chiede il campo, la casa, la figlia, il figlio, a chi non puรฒ pagare. Lโuomo che conosce la vita come qualcosa che si fa pagare a caro prezzo e che per questo rincara il conto degli altri.
Oggi siamo invitati sederci con grande serietร al nostro banco delle imposte, al tavolo delle trattative della nostra rabbia, delle nostre rivendicazioni piรน sottili, in cui le nostre carte sono scoperte, in cui sappiamo benissimo chi รจ in debito e chi in credito, chi ci ha complicato la vita e chi ce lโha facilitata, chi ha slargato le nostre ferite e chi no, chi merita un mezzo sorriso e chi lo merita intero.
La buona notizia รจ che non siamo invitati a sederci qui per sentirci male con noi stessi, ma per sentire e gustare la chiamata di Dio, un Dio venuto per i peccatori e non per i giusti, per quanto questo possa sembrare inconcepibile โ a Israele e non solo.
Siamo chiamati a lasciarci turbare nel profondo da questa chiamata che arriva proprio perchรฉ siamo impreparati, proprio perchรฉ siamo assorbiti dai nostri meccanismi.
Dio ci chiama a sederci ad un tavolo nuovo, quello eucaristico, in cui il prezzo รจ giร stato pagato, e tutto รจ per tutti.
Elena Benini
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