Egli รจ sempre in cammino. Luca racconta il Vangelo di Gesรน come un viaggio che ha una meta precisa: Gerusalemme, la cittร di Dio, ma anche la cittร della pace! Un โluogo spiritualeโ piรน che fisico dove gli essere umani e Dio si possono incontrare e vivere in pace! ร il viaggio di Dio che scende, che si fa carne dโuomo perchรฉ lโuomo impari a vivere da Dio, in pace!
Gesรน รจ colui che compie questo viaggio per aprirci la possibilitร di vivere in pace, cioรจ di vivere della misericordia del Padre. Il Signore va a cercare tutti, anche i piรน refrattari, per far loro la sua proposta di mettersi in cammino!
Ci prova anche con i riottosi e difficili suoi concittadini di Nร zaret! Allโinizio sembra che qualcosa si muova, una prima accoglienza piena di stupore, una prima apertura di creditoโฆ che dura poco, perรฒ, e, forse, non poteva essere diversamente. Come puรฒ lโuomo che cammina incontrare chi, invece, resta fermo sui suoi pregiudizi, convinto di sapere e capire tutto del mondo e della realtร a partire dalla sua rigida e bloccata posizione?! ยซNon รจ costui il figlio di Giuseppe?ยป
Anche noi facciamo cosรฌ, quando pretendiamo di sparare giudizi definitivi sulle cose del mondo, sui fatti e, soprattutto, sulle persone. Basti pensare alle posizioni preconcette e ai giudizi โda poltronaโ nei confronti di chi si โmette in camminoโ suo malgrado per fuggire dalla fame, dagli abusi o dalla guerra: frasi e soprattutto atteggiamenti interiori del tipo โaiutiamoli a casa loro, ci portano il Covid, non ce nโรจ per noi come potrebbe essercene per loro?โ e via elencando, posizioni rigide e definitive, giudizi senza appello.
Non cโรจ spazio in questi cuori per incontrare Gesรน!
Egli, non a caso, propone loro due esempi di persone che si sono messe in cammino: la vedova di Sarรจpta che si รจ lasciata scomodare dal profeta, che, pur senza fare un passo, ha compiuto un vero cammino di fiducia e di accoglienza della parola di Elia. E proprio da questa accoglienza, guarda caso, รจ venuta vita e pace per lei e per gli altri.
Un lungo viaggio (e non solo fisico!) ha compiuto Naamร n per accettare che la sua guarigione non sarebbe stata frutto di un segno portentoso, ma di un personale cammino di conversione e di cambiamento.
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Anchโio mi sento allora interpellato: se desidero che il Signore faccia qualcosa per me, cosa sono disposto a mettere in gioco, in che modo posso mettermi in cammino?
Sul muro di una scuola cโera scritto: ยซnon ti chiedo quanto sei alto, ti chiedo se vuoi crescere!ยป.
Buona giornata!
Stefano Titta SJ

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
