“ Pregate dunque il Signore della messe perché mandi operai nella sua messe “.
Spesso, nelle chiese, si sentono parroci che invitano i fedeli a “ pregare per le vocazioni “.
Questo invito, certamente buono e santo, puo’ però portare ad una deresponsabilizzazione.
Pregare per le vocazioni viene infatti inteso come pregare affinché ci siano piu’ preti, piu’ suore, piu’ consacrati, che sono coloro ai quali spetta occuparsi della “ Vigna del Signore “.
Io, che sono laico, fatta la preghiera per le vocazioni….non ho altri compiti, ho fatto il mio dovere!!!
Io direi che sarebbe quindi opportuno, prima ancora che “ pregare per le vocazioni religiose “, pregare affinché ognuno, con la sua specifica vocazione, contribuisca alla costruzione del Regno.
E si, perché anche io, anche tu, che siamo laici, abbiamo, in quanto cristiani, la “ vocazione “ dell’operaio del Regno.
Il problema della Chiesa di oggi non è, a mio parere, quello della mancanza delle vocazioni religiose, che pure è un tema serio, ma è quello delle “ dismissioni dei laici “, che hanno completamente abdicato dal loro ruolo di “ operai “.
La Chiesa non va avanti solo con il contributo dei sacerdoti, delle suore e dei monaci!!!
La Chiesa siamo tutti NOI.
Ama dire spesso un sacerdote che conosco, durante le sue meravigliose omelie: “ quanti preti vedete in questa chiesa “? La risposta è: UNO.
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Quanti “ laici “?
La risposta è: TANTI.
Puo’ mai l’ UNO portare avanti, da solo, la vigna?
NO.
E allora questa pagina sia una sferzata a me, a te, quando siamo pigri, quando deleghiamo, quando non ci impegniamo per la costruzione del Regno.
Buona giornata e “ buon lavoro “ a tutti.
