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Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 3 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mc 13, 33-37

Vegliate.

Quest’imperativo viene ripetuto tre volte nei quattro versetti che compongono il brano odierno.

E’ un invito forte a “ stare svegli “ quello che ci viene ripetuto in questa prima Domenica di Avvento.

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Questo “ tempo forte “ puo’ essere quello opportuno per iniziare la veglia, destarsi dal sonno.

Tutti siamo caduti in un grande “ letargo “, in un assopimento che ci porta lontani dal centro delle nostre esistenze, che è Gesu’ Salvatore e Redentore.

Assomigliamo agli uomini che il profeta Isaia, nella prima lettura ( Is 63,16b-17.19b; 64,2-7 ), cosi’ descrive: “ Siamo divenuti tutti come una cosa impura, e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento “.

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Avvizziti come foglie.

Ecco come siamo.

Avvizzito significa “ appassito, sfiorito, sciupato, invecchiato “.

Siamo perennemente stanchi, demotivati, addormentati.

E’ il mondo che ci vuole cosi’, che vuole che non ragioniamo, che non ci ribelliamo, che restiamo sdraiati.

Un popolo cosi’ è facilmente governabile, è pronto a cedere, giorno dopo giorno, quasi nell’indifferenza, pezzi della sua identità, delle sue radici.

Gesu’ vuole svegliarci, vuole invitarci a non sprecare il dono della vita che abbiamo ricevuto, vuole invitarci a tener viva la nostra identità, cosi’ attaccata dalla cultura contemporanea che, in nome di una “ presunta laicità “, non si rende conto di stare smantellando le “ radici cristiane “ aprendo, di fatto, all’islamizzazione dei nostri territori.

Il tutto nel piu’ assoluto silenzio di noi cristiani.

Vegliate, vegliate, vegliate.

Di questo c’è bisogno.

C’è bisogno di riacquistare quel senso di appartenenza, quel senso di figliolanza cosi’ ben espresso dalle parole del profeta Isaia ( Is 63,16b-17.19b; 64,2-7 ) :  “ Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani “.

Lo percepiamo questo?

Ci sentiamo figli amati da un Padre che ci ha plasmato?

E’ fondamentale utilizzare questo tempo forte per “ ridestarci “, per “ vegliare “.

Il “ padrone “ puo’ tornare da un momento all’altro e non deve trovarci addormentati ma svegli, vivi, perché Lui è Vivo, Lui è il Vivente e noi dobbiamo essere Vivi, testimoni del Vivente.

E’ la nostra missione in questo  “ mondo scristianizzato “ e va portata avanti grazie all’aiuto di Dio che, come dice San Paolo nella seconda lettura ( 1Cor 1,3-9 ), “ ci renderà saldi sino alla fine “.

Solo la vigilanza attiva e continua puo’ consentire di conservare quell’ “ identità cristiana “ che il mondo vuole distruggere.

Che il nostro impegno per questo Avvento sia quindi quello di “ vegliare, vegliare, vegliare “.

Buona Domenica e buona riflessione a tutti.

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Mc 13,33-37 | Fabrizio Morello 43 kb 0 downloads

Commento al Vangelo del 3 dicembre 2023 …

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