Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 27 Novembre 2020

Non passerà questa generazione prima che tutto avvenga “.

Leggendo il testo proposto oggi dalla liturgia mi è balzato agli occhi questo versetto che, a primo acchito, sembra “ sconfessare “ Cristo.

Non solo, infatti, è passata la generazione di Gesu’ ma ne sono passate tantissime altre, per oltre duemila anni, senza che “ tutto sia avvenuto “!!!

Bisogna però stare attenti.

Questa apparente “ smentita “ nasce, a mio modesto parere, dal non corretto significato che si attribuisce al termine “ generazione “.

Se è infatti vero che questo sostantivo può indicare “ il tempo medio ( n.d.a.: calcolato dagli studiosi  all’incirca in 25 anni) che intercorre tra due gruppi di individui aventi la stessa età “, è altrettanto vero che esso trae la sua origine da “ generatio “, riproduzione della specie, e, pertanto, sta anche a significare “ l’universalità degli uomini di tutti i tempi “, in sintesi “ gli uomini “.

Letto cosi’ il versetto assume un significato differente in quanto può leggersi “ non passerà l’umanità prima che tutto avvenga “, lettura, quest’ultima, che è coerente con il versetto successivo in cui si parla del “ cielo e la terra “ che passeranno.

Leggendo in combinato i due versetti comprendiamo quindi che il messaggio di Cristo è: “ queste cose ( n.d.a.: sono i segni indicati nei versetti precedenti…..” vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle……le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte “ ) avverranno al momento in cui cesserà l’umanità, la vita terrena ed e il Signore tornerà nella Gloria “.

In questa attesa del Salvatore che verrà, anche se a noi non è dato sapere quando, cosa siamo chiamati a fare?

Non a chiederci “ quando succederà “ ma a ascoltare e vivere la sua Parola perché è la sola che non passerà e sarà la chiave di accesso alla gioia eterna.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

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