don Vincenzo Leonardo Manuli – Commento al Vangelo del 8 Ottobre 2023

149

La vigna, l’uva, gli acini acerbi invece dei grappoli deliziosi, il padrone, i vignaioli, i servi. Questi ultimi sono accecati di potere e di rivalità, si rivolgono contro il figlio e lo uccidono, ma la parabola che all’inizio si presentava cupa e dura, sul finale è inaspettata. Gesù racconta la feritoia del cuore di Dio, ama la sua vigna, ha cura e attenzione, ma i vignaioli si sono fatti predatori. Si scoraggia Dio? No! Invia profeti, ma in questa vigna si consumano violenze, guerre, omicidi. Dio fa risaltare il suo amore, rivela un sogno, il Figlio, e da qui ricomincia una nuova storia. 

«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, ( …) Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». (…) E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». (Cfr. Mt 21,33-43)

Commento

- Pubblicità -

Il padrone della vigna mostra fiducia al punto che si espone al rischio del rifiuto. Lascia liberi i vignaioli, offre il suo terreno e si aspetta la fedeltà di quanto pattuito. Troppo ingenuo! I vignaioli approfittano per egoismo di questa lontananza, fanno quello che vogliono. Si è posti davanti ad un dono e si disprezza e tagliando la relazione con il padrone si taglia la fiducia, e tutto questo diviene duro quando non si vive l’autenticità ma si preferisce falsare tutto; invece della solidarietà e della condivisione, ci si appropria, nonostante Dio li ha messo eredi della sua vigna.

Esempi di vita

Che cos’è la vigna? Qual è la vigna che Dio con cura ci ha affidato? E la pietra scartata che è divenuta la testata d’angolo? Non è forse vero che nelle nostre chiese Gesù non è al centro e non si parla di Lui? Non è forse vero – come ci ripete papa Francesco nelle encicliche sociali (Laudato si’, Laudate Deum) – che la casa comune soffre per la nostra indifferenza? Dobbiamo tenere in mente di non perdere la memoria con cui il Signore ha accompagnato la nostra vita; perdere Lui vuol dire perdere il centro della nostra esistenza e del senso del nostro essere cristiani.

Domande

  • Sono un acino acerbo o un frutto delizioso?
  • Quale vigna è stata affidata alla mia vita? 
  • Sono accogliente o inospitale?

VIGNAIOLI FIDATI O OMICIDI?

Leggi la preghiera

Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog

Don Vincenzo è nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nell’Università Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesù. []