don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 2 Gennaio 2021

424
Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Giovanni Battista umile lampada dalla quale risplende nel mondo la Luce di Dio

Santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno

Tutti i vangeli fanno precedere il racconto della missione di Gesù da quello in cui il protagonista è Giovanni, chiamato il Battista perché battezzava sulle sponde del Giordano. L’immersione nell’acqua era un rituale già usato in alcune comunità, soprattutto quella di Qumran, poco distante dal luogo dove battezzava Giovanni. Il significato era penitenziale, ci si purificava per essere degni di incontrare il Signore. 

Come ogni figura profetica, anche il Battista non richiama al rispetto formale delle regole etiche e religiose ma alla relazione con Colui che supera tutti in dignità perché è il Signore. Con umiltà riconosce che la sua missione non è autoreferenziale, non ha la presunzione di dimostrare a Dio, alle autorità o alla gente chi sia. Lui è solo la voce che annuncia l’imminente avvento del Signore ed esorta ad accoglierlo. Il Battista indica presente Colui che Dio ci dona, la sua Benedizione. Per accoglierla abbiamo bisogno di assumere come lui un atteggiamento di umiltà e di servizio. C’è un altro battesimo a cui siamo chiamati, quello dell’unione intima con Gesù nella sua passione e morte per vivere da risorti insieme con Lui. La benedizione di Dio diventa realtà se la facciamo fruttificare in opere di carità operosa.

Uniti a Lui, possiamo essere lampada che permette alla luce di Dio di brillare e indicare all’uomo la via della vita.

La Parola cambia la vita

Signore Gesù, la voce del Battista mi aiuta a distogliere lo sguardo da tutto quello che è superfluo e passeggero e a concentrarlo su di me e su di te. Anche io mi sento interpellato dalla domanda che gli fu rivolta: cosa dici di te stesso? Chi sei e chi vuoi diventare? Se guardo gli altri so chi non sono, se guardo te conosco quello che sono chiamato a diventare: figlio di Dio!Â