don Mauro Pozzi – Commento al Vangelo di domenica 10 Agosto 2023

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La Sua presenza non ci risparmia le onde della vita, ma la Sua mano tesa impedisce che ci inghiottano.
don Mauro

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SIGNORE SALVAMI

L’incontro del profeta Elia con il Signore avviene sul monte, lontano da rumori e distrazioni, infatti la voce di Dio è il sussurro di una brezza leggera. Ecco perché Gesù predilige il silenzio della notte e dei luoghi isolati: ci insegna che la preghiera è silenzio e ascolto. È esausto e vuole restare solo.

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Molto interessante è il suo modo di riposare: la preghiera. Il sonno mette a posto il corpo, ma spesso la vera stanchezza è mentale e viene dai pensieri, dalle preoccupazioni. Affidarsi al Signore, mettere tutto nelle sue mani con fiducia è un grande riposo. Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò. Gesù ci insegna con  l’esempio che cosa vuol dire.

Nel bisogno di riposo mostra la sua umanità, ma camminando sul mare, la divinità. Nell’antico testamento in diverse occasioni Dio è descritto come colui che aleggia sull’acqua, che percorre inaccessibili passaggi dove le sue orme rimangono invisibili: sul mare passava la sua via, i suoi sentieri sulle grandi acque (Sal 77,20).

I discepoli che combattono la forza del vento lo vedono arrivare sui flutti e comprensibilmente muoiono di paura. Questa lotta contro le onde  rappresenta  la  difficoltà della vita, dove a volte procedere è molto difficile, ma Gesù cammina accanto a noi. Pietro, che tra i dodici è il più impulsivo, sempre pronto a seguire il suo Maestro, gli chiede di raggiungerlo sull’acqua. È però sopraffatto dalla paura e affonda, la sua umanità lo trattiene. Come spesso accade però, sa dire la parola giusta e grida: Signore, salvami! Quando la fatica di vivere sembra insopportabile il modo per non soccombere è  chiedere  il  suo aiuto.

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Gesù rimprovera la sua poca fede e lo sostiene. Il vento e il mare non si placano ancora, ma Pietro è salvo. Questo vuol dire che la presenza del Signore accanto a noi non elimina le difficoltà, ma la sua mano impedisce che queste ci inghiottano. Avere fede non vuol dire essere preservati dalla fatica e dal dolore, ma poter contare sulla mano tesa di Gesù.

Appena salgono sulla barca  il mare si placa, la presenza del Maestro cambia il modo di vedere i problemi, ciò che sembrava insormontabile  appare  sotto  una luce diversa e rassicurante. I discepoli riconoscono definitivamente che Gesù è il figlio di Dio. In quel momento egli è all’apice della fama e del consenso popolare, ma quel periodo sta per finire e cominceranno presto le malevole attenzioni dei farisei che lo condurranno alla croce.

Il Signore vuole che i suoi discepoli, e dunque anche noi, sappiano riconoscere la sua divinità, senza illudersi che il mare e il vento siano sempre favorevoli.

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Mt 14, 22-33 | don Mauro Pozzi 111 kb 4 downloads

La Sua presenza non ci risparmia le onde della vita, ma la Sua mano tesa impedisce…