don Marco Pozza – Commento al Vangelo di domenica 7 Giugno 2020

- Pubblicitร  -

Li chiamano Trinitร 

Per Dio, l’uomo รจ la frase piรน bella all’interno della sua canzone preferita. L’ha giurato a Nicodemo, l’amico nottambulo, che sfidรฒ l’intero sinedrio, pur di andare a conoscere quell’Uomo dalle parole cosรฌ elettriche da accendere la vita: ยซDio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, l’Unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eternaยป. Tanti โ€“ avanti Cristo e dopo Cristo โ€“ hanno tentato di accreditarsi come salvatori dell’uomo, ritraendosi quando l’acqua saliva di livello. Dio, invece, ha esagerato per differenziarsi: ยซHa tanto amato il mondoยป. โ€œTantoโ€ รจ aggettivo indefinito, nasce per indicare totalitร  indeterminate: piรน che misura approssimativa รจ misura di non-contenimento, la misura di Dio, ch’รจ amare senza misura.

รˆ il gesto di chi รจ disposto ad affogare, pur di salvare chi sta affogando: tutti vogliono venire a salvarti, ma solo fin dove si tocca. Poi: che ognuno vada incontro al suo destino. Cristo no: si spinge nella salvezza ad oltranza, vuole raggiungere l’uomo in panne, non gli importa piรน la sua salvezza. Gli interessa l’uomo: โ€œAssieme, insieme oppure non valeโ€ dice.

Una botta al buon senso di chi dice di amare e, magari, ti vuole solo bene: non รจ poco il bene, ma non รจ l’amore. Assomiglia di piรน alla compagnia che ad una sfida in faccia alla morte: ยซForse questa โ€“ scrive Sarah Brennan -, รจ l’unica cosa che abbiamo imparato a conoscere dell’amore: l’amore รจ quando si salva qualcuno, non importa a che prezzoยป. Nessuno si salva da solo, nemmeno Dio salva da solo: impegna tutta la Trinitร  Santissima. Si muovono in tre per andare in soccorso dell’uomo che affoga: ยซDio ha tanto amato il mondo da mandare il Figlioยปย (cfr Gv 3,16-18).

C’รจ un Dio, il primo della triade: รจ Lui a firmare il mandato di salvataggio al Figlio. C’รจ il Figlio, il secondo della triade: รจ Lui, fisicamente, a calarsi come il soccorritore d’alta quota. Il primo manda e il secondo parte per amore: la terza persona della triade, lo Spirito Santo. Non fa nulla di testa sua, il Padre, senza la solidarietร  del Figlio; non fa nulla il Figlio, senza l’avvallo del Padre; non muovono foglia quei due se non c’รจ l’amore reciproco a spingerli, lo chiamano Spirito. รˆ la cosa piรน buffa, dell’intera fede cristiana: sono in tre ma paiono un tutt’uno, sono un tutt’uno. Rimangono, perciรฒ, il piรน grande imbarazzo nella storia di quaggiรน, dove uno piรน uno piรน uno fa tre. โ€œSommareโ€, perรฒ, non รจ l’operazione del Cielo: โ€œmoltiplicareโ€ (per poi con-dividere) รจ l’esercitazione mattutina della Trinitร : uno per uno per uno farร  sempre uno. Anche la matematica, di fronte a loro tre, non trova di meglio che inchinarsi, ringraziando per la salvezza ottenuta. Moltiplicare per poi (con)dividere รจ il marchio di fabbrica della Trinitร : essere per gli altri.

La creatura da salvare non รจ granchรฉ: ยซรˆ un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato โ€“ suggerisce Mosรจ a Dio -: fa’ di noi la tua ereditร ยปย (Es 34,9). Niente di meno del sogno originario, originale dell’inizio della storia: ยซFacciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianzaยป (Gen 1,26). Non una creatura qualsiasi, ma il riflesso di Dio. Anche da peccatore, dunque, non andrร  gettato via. Nessuno condanna, Dio non รจ una mente mediocre, di quelle che di solito condannano chi รจ oltre la loro portata o disprezzano chi รจ sotto alla loro di stoffa.

- Pubblicitร  -

รˆ Dio: ยซOgni volta che mi guardi nasco nei tuoi occhiยป (J. Riechmann). รˆ il loro trucco: la salvezza passa attraverso lo sguardo, un’occhiataccia in piena notte, uno sguardo furtivo all’albeggiare, un occhiolino al vespro. In qualunque notte l’uomo si sia imboscato, c’รจ la Trinitร  pronta a partire per il salvataggio. La creatura che, solo, ci pensa, fatica a dormire la notte; sperimenta su sรจ quant’รจ di spessore un amore siffatto: non riesce a prendere sonno perchรฉ la realtร  รจ di piรน dei tuoi sogni piรน belli. Un solo dubbio aleggia nella casa della Trinitร , ch’รจ sempre in allerta, sempre pronta a partire nell’istante in cui sopraggiunge una chiamata di soccorso: come salvare qualcuno che non vuole essere salvato?

Commento a cura di don Marco Pozza

(Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo di don Marco)

Licenza: Creative Commons


Altri Articoli
Related

Liturgia della Parola in LIS di giovedรฌ 25 dicembre 2025

Le letture della Notte di Natale in LIS (Lingua...

Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2025 โ€“ Sussidio Avvento CEI – Messa della Notte

ยซUn bambino รจ nato per noiยป (Is 9,1-6) Tutta la...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

padre Ezio Lorenzo Bono – Commento al Vangelo di lunedรฌ 22 dicembre 2025

UN CANTO NEL GREMBO I. Cosa succede quando una donna...