don Lucio D’Abbraccio – Commento al Vangelo del 24 Marzo 2024

- Pubblicitร  -

Davvero questโ€™uomo era Figlio di Dio!

Con i simboli delle palme e dei rami dโ€™ulivo il pensiero corre subito alla folla che stese i propri mantelli sulla strada, mentre gli altri tagliavano rami dagli alberi, e li stendevano sulla strada. รˆ lโ€™ingresso trionfale di Gesรน a Gerusalemme, secondo il Vangelo di Matteo (cf Mt 21,8), con rami verdeggianti (ยซfronde tagliate nei campiยป secondo Marco 11,8) che nel Vangelo di Giovanni diventano ยซrami di palmeยป (cf Gv 12,13), mentre lโ€™Apocalisse ci ricorda che ยซuna moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribรน, popolo e linguaโ€ฆ, avvolti in vesti candide, tenevano rami di palma nelle loro maniยป (cf Ap 7,9).

Ebbene, la liturgia, in questa domenica, dettaย Domenica delle Palme e della Passione del Signore, prima della celebrazione eucaristica, ci ha fatto commemorare lโ€™ingresso del Signore in Gerusalemme. Dopo la monizione il sacerdote dice lโ€™orazione e benedice i rami [dโ€™ulivo] e, al termine di essa, asperge i rami con lโ€™acqua benedetta.ย  Inoltre, al posto del Vangelo, รจ stata letta la Passione di Nostro Signore Gesรน Cristo. Al termine del drammatico racconto della Passione, lโ€™evangelista Marco annota: ยซIl centurione, che si trovavaย  di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo disse: โ€œDavvero questโ€™uomo era Figlio di Dio!โ€ยป.

Non puรฒ non sorprenderci la professione di fede di questo soldato romano, che aveva assistito al succedersi delle varie fasi della crocifissione. Quando le tenebre della notte si apprestavano a scendere su quel Venerdรฌ unico nella storia, quando ormai il sacrificio della Croce si era consumato e i presenti si affrettavano per poter celebrare regolarmente la Pasqua ebraica, le poche parole, carpite dalle labbra di un anonimo comandante della truppa romana, risuonarono nel silenzio dinanzi a quella morte molto singolare.

Questo ufficiale della truppa romana, che aveva assistito ย allโ€™esecuzione di uno dei tanti condannati alla pena capitale, seppe riconoscere in quellโ€™Uomo crocifisso il Figlio di Dio, spirato nel piรน umiliante abbandono. La sua fine ignominiosa avrebbe dovuto segnare il trionfo definitivo dellโ€™odio e della morte sullโ€™amore e sulla vita. Ma cosรฌ non fu! Sul Golgota si ergeva la Croce da cui pendeva ย un uomo ormai morto, ma quellโ€™Uomo,ย  precisa lโ€™evangelista, era il โ€œFiglio di Dioโ€, come ebbe a confessare il centurione.

La professione di fede di questo soldato ci viene riproposta ogni volta che riascoltiamo il racconto della Passione secondo Marco. Questโ€™oggi anche noi, come lui, ci soffermiamo a fissare il volto esanime del Crocifisso. Abbiamo rivissuto, attraverso la lettura della Passione di Nostro Signore Gesรน Cristo, la vicenda tragica di un Uomo unico nella storia di tutti i tempi, che ha cambiato il mondo non uccidendo gli altri, ma lasciandosi uccidere appeso ad una croce. Questโ€™Uomo, apparentemente uno di noi, che mentre viene ucciso perdona i suoi carnefici, รจ il โ€œFiglio di Dioโ€, che โ€“ come ci ricorda lโ€™apostolo Paolo โ€“ ยซpur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio lโ€™essere come Dio, ma svuotรฒ se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uominiโ€ฆ umiliรฒ se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croceยป (II Lettura).

La dolorosa passione del Signore Gesรน non puรฒ non muovere a pietร  anche i cuori piรน duri, poichรฉ costituisce lโ€™apice della rivelazione dellโ€™amore di Dio per ciascuno di noi. Osserva san Giovanni: ยซDio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eternaยป (cf Gvย 3,16). รˆ per amore nostro che Cristo muore in croce! Lungo il corso dei millenni, schiere di uomini e donne si sono lasciati affascinare da questo mistero e hanno seguito Lui, facendo a loro volta, come Lui e grazie al suo aiuto, della propria vita un dono ai fratelli.

Sono i santi ed i martiri, molti dei quali restano a noi sconosciuti. Anche in questo nostro tempo, quante persone, nel silenzio della loro quotidiana esistenza, uniscono i loro patimenti a quelli del Crocifisso e diventano apostoli di un vero rinnovamento spirituale e sociale! Cosa sarebbe lโ€™uomo senza Cristo? Osserva santโ€™Agostino: ยซTi saresti trovato sempre in uno stato di miseria, se Lui non ti avesse usato misericordia. Non saresti ritornato a vivere, se Lui non avesse condiviso la tua morte. Saresti venuto meno, se Lui non fosse venuto in tuo aiuto. Ti saresti perduto, se Lui non fosse arrivatoยป (Discorsoย 185,1). Perchรฉ allora non accoglierLo nella nostra vita?

Fermiamoci, in questa Domenica delle Palme e della Passione del Signore, a contemplare il Suo volto sfigurato: รจ il volto dellโ€™Uomo dei dolori, che si รจ fatto carico di tutte le nostre angosce mortali. Il suo volto si riflette in quello di ogni persona umiliata e offesa, ammalata e sofferente, sola, abbandonata e disprezzata. Versando il suo sangue, Egli ci ha riscattati dalla schiavitรน della morte, ha spezzato la solitudine delle nostre lacrime, รจ entrato in ogni nostra pena ed in ogni nostro affanno.

Mentre svetta la Croce sul Golgota, lo sguardo della nostra fede si proietta verso lโ€™alba del Giorno nuovo ed assaporiamo giร  la gioia e il fulgore della Pasqua. ยซSe siamo morti con Cristo, โ€“ scrive san Paolo โ€“ crediamo che anche vivremo con luiยป (cf Rm 6,8). Con questa certezza continuiamo il nostro cammino. Domani inizierร  la settimana santa, nella quale siamo chiamati a ripercorrere con Cristo, giorno per giorno, i momenti culminanti della sua passione e morte, per giungere con cuore rinnovato alla sua risurrezione. La settimana santa non รจ semplicemente un momento importante dellโ€™anno liturgico, ma รจ la sorgente di tutte le altre celebrazioni dellโ€™anno. รˆ la settimana che racconta la totalitร  e fedeltร  dellโ€™amore del Padre che ci dona il Figlio. Gesรน, vivendo la ยซsua passioneยป, non guarda solo la nostra povertร  di uomini ยซallo sbandoยป, ma se ne fa carico per riportarci alla pienezza della vita, attraverso la sua morte in croce, unica via per il dono della risurrezione.

Fin dโ€™ora preghiamo insieme con Maria, la Vergine Addolorata, e invochiamo la sua materna intercessione affinchรฉ ci insegni lโ€™amore con cui dobbiamo seguire Gesรน in questa settimana santa e in tutta la nostra vita. Amen! 

- Pubblicitร  -

Fonte

Don Lucio D’Abbraccio

Di don Lucio, puoi acquistare:

Altri Articoli
Related

Liturgia della Parola in LIS di giovedรฌ 25 dicembre 2025

Le letture della Notte di Natale in LIS (Lingua...

Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2025 โ€“ Sussidio Avvento CEI – Messa della Notte

ยซUn bambino รจ nato per noiยป (Is 9,1-6) Tutta la...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

padre Ezio Lorenzo Bono – Commento al Vangelo di lunedรฌ 22 dicembre 2025

UN CANTO NEL GREMBO I. Cosa succede quando una donna...