Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 24 Marzo 2024

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Oggi, Domenica delle Palme, si legge, come da calendario liturgico, il Vangelo della passione di nostro Signore Gesuโ€™ Cristo.

In questo testo, che avremo sentito e risentito tantissime volte, รจ racchiusa tutta โ€œ la prima parte โ€œ dellโ€™essere cristiano, quella complessa, quella che tutti, perfino lo stesso Gesuโ€™, che dice al Padreย โ€œallontana da me questo calice โ€œ, vorremmo evitare.

Ma non si puoโ€™.

Eโ€™ passaggio necessario ma non bisogna mai dimenticare che non รจ โ€œ la fine della storia โ€œ.

Se, infatti, ci fermassimo alla passione, dovremmo concludere che Gesuโ€™ รจ uno sconfitto, un fallito.

Il brano si chiude infatti dicendo che il Signore, dando un forte grido, โ€œ spirรฒ โ€œ.

Basta.

Eโ€™ morto.

Eโ€™ stato bello maโ€ฆ.finisce qui.

Se fosse cosiโ€™ โ€œ vana sarebbe la nostra fede โ€œ e sarebbe veramente da masochisti sobbarcarsi tutta la fatica necessaria per stare alla sequela di Cristo.

E allora va subito detto: oggi รจ solo la โ€œ prima puntata โ€œ, il bello verrร  Domenica prossima ove, nella โ€œ seconda puntata โ€œ, si vedrร  la fine della storia e quel Gesuโ€™, che oggi sembra un perdente, dimostrerร  di essere piuโ€™ forte della morte.

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Altro che perdente!!!

Chi va dietro a Cristo va quindi sul sicuro perchรฉ giร  sa che, alla fine, vincerร .

Per arrivare alla vittoria bisogna perรฒ, come dicevo allโ€™inizio, โ€œ portare la propria croce โ€œ, capendo  bene cosa cioโ€™ significhi.

Il cristiano non รจ colui che deve mortificarsi, che deve provocarsi sofferenza, che deve fare rinunce.

Il cristianesimo รจ la religione della gioia, non della sofferenza!!!

Cristo ci vuole felici, non spenti e tristi.

Portare la croce significa allora โ€œ restare e svolgere fino in fondo la propria missione โ€œ, anche se, umanamente, vorremmo da essa fuggire.

Non dobbiamo spaventarci se abbiamo la tentazione di โ€œ mollare la nostra croce โ€œ, se ci viene spontaneo, nella preghiera, chiedere che la sofferenza ci venga evitata.

Eโ€™ umano, รจ capitato anche a Gesuโ€™, e il testo di oggi ce lo dice espressamente.

Ci racconta di un uomo che โ€œ cominciรฒ a sentire paura e angoscia โ€œ, la cui anima โ€œ รจ triste fino alla morte โ€œ, che prega che โ€œ passi da Lui quellโ€™ora โ€œ, che chiede al Padre, a cui tutto รจ possibile: โ€œallontana da me questo calice โ€œ.

Eโ€™ umano Gesuโ€™, anche Lui vive le nostre stesse angosce, le nostre stesse paure.

Eโ€™ quando la croce sembra impossibile da sostenere che arriva il momento di scegliere se andare avanti fino in fondo o tirarsi indietro.

La tentazione sarebbe quella di mollare.

Per resistere bisogna, come fece Gesuโ€™, โ€œ vegliare e pregare โ€œ.

Solo la preghiera, lโ€™affidamento totale al Padre, puoโ€™, alla fine del travaglio, portare alla scelta giusta, che รจ quella di dire a Dio: โ€œ Io vorrei che il calice mi fosse evitato ma non cioโ€™ che voglio io ma cioโ€™ che vuoi tu โ€œ.

Questo รจ il momento decisivo.

Nella sofferenza, in cui vorremmo โ€œ scendere dalla croce โ€œ, รจ necessario fidarsi di Dio.

Se si compie questo atto di fede si arriva a dire, come Gesuโ€™: โ€œ Basta! รˆ venuta l’ora โ€œ e si va avanti certi che, con Dio affianco, si potrร  attraversare la sofferenza.

A quel punto, quando si รจ fatta la scelta definitiva, se ne accettano le conseguenze: si viene crocifissi.

Nel momento in cui si รจ sulla croce il demonio tornerร  con ancora piuโ€™ insistenza e ci dirร : โ€œ Scendi dalla croce, salva te stesso, ma chi te lo fa fare, pensa a a te โ€œ.

A quel punto, perรฒ, si รจ ormai radicati in Dio, ci si รจ completamente svuotati del sรฉ e ci si รจ affidati al Padre, che si va avanti, fino alla fine, nella certezza che, attraverso quella croce, si arriverร  alla meta, che รจ la Risurrezione.

Oggi, pertanto, siamo chiamati a โ€œ vegliare e pregare โ€œ per non cadere nella tentazione di mollare.

Per chi resiste โ€œ si spalancheranno le porte della Vita Eterna โ€œ.

Buona Domenica e โ€œ buon combattimento โ€œ a tutti.

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