La santitร รจ possibile a tutti perchรฉ รจ un dono di Dio!
La liturgia di oggi, solennitร di tutti i Santi, ci invita a condividere il gaudio celeste dei Santi, nostri amici e intercessori presso Dio, ad assaporarne la gioia. I Santi non sono una esigua casta di eletti, ma una folla senza numero, verso la quale la liturgia ci esorta oggi a levare lo sguardo. In tale moltitudine non vi sono soltanto i Santi ufficialmente riconosciuti, ma i battezzati di ogni epoca e nazione, che hanno cercato di compiere con amore e fedeltร la volontร divina. Della gran parte di essi non conosciamo i volti e nemmeno i nomi, ma con gli occhi della fede li vediamo risplendere, come astri pieni di gloria, nel firmamento di Dio.
Questโoggi, dunque, la Chiesa festeggia la sua dignitร di ยซmadre dei santi, immagine della cittร supernaยป (cit. A. Manzoni), e manifesta la sua bellezza di sposa immacolata di Cristo, sorgente e modello di ogni santitร . Non le mancano certo figli riottosi e addirittura ribelli, ma รจ nei Santi che essa riconosce i suoi tratti caratteristici, e proprio in loro assapora la sua gioia piรน profonda. Nella prima Lettura, lโautore del libro dellโApocalisse li descrive come ยซuna moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribรน, popolo e linguaยป. Questo popolo comprende i Santi dellโAntico Testamento, a partire dal giusto Abele e dal fedele Patriarca Abramo, quelli del Nuovo Testamento, i numerosi martiri dellโinizio del cristianesimo e i beati e i Santi dei secoli successivi, sino ai testimoni di Cristo di questa nostra epoca. Li accomuna tutti la volontร di incarnare nella loro esistenza il Vangelo, sotto lโimpulso dellโeterno animatore del Popolo di Dio che รจ lo Spirito Santo.
Ma ยซa che serve la nostra lode ai Santi, a che il nostro tributo di gloria, a che questa stessa nostra solennitร ?ยป. Con questa domanda comincia una famosa omelia di san Bernardo per il giorno di Tutti i Santi. ร domanda che ci si potrebbe porre anche oggi. E attuale รจ anche la risposta che il Santo ci offre: ยซI nostri Santi โ egli dice โ non hanno bisogno dei nostri onori e nulla viene a loro dal nostro culto. Per parte mia, devo confessare che, quando penso ai santi, mi sento ardere da grandi desideriยป (Disc. 2; Opera Omnia Cisterc. 5, 364ss). Ecco dunque il significato dellโodierna solennitร : guardando al luminoso esempio dei Santi in noi si deve risvegliare il grande desiderio di essere come i loro: felici di vivere vicini a Dio, nella sua luce, nella grande famiglia degli amici di Dio. Essere Santo, dunque, significa: vivere nella vicinanza con Dio, vivere nella sua famiglia.
Ma come possiamo divenire santi, amici di Dio? Per essere santi non occorre compiere azioni e opere straordinarie, nรฉ possedere carismi eccezionali. Per essere santi รจ necessario innanzitutto ascoltare Gesรน e poi seguirlo senza perdersi dโanimo di fronte alle difficoltร . ยซSe uno mi vuol servire โ Egli ci ammonisce โ mi segua, e dove sono io, lร sarร anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerร ยป (cf Gv 12,26). Chi si fida di Lui e lo ama con sinceritร , come il chicco di grano sepolto nella terra, accetta di morire a sรฉ stesso. Egli infatti sa che chi cerca di avere la sua vita per se stesso la perde, e chi si dร , si perde, trova proprio cosรฌ la vita (cf Gv 12,24-25). Lโesperienza della Chiesa dimostra che ogni forma di santitร , pur seguendo tracciati differenti, passa sempre per la via della croce, la via della rinuncia a se stesso. Le biografie dei Santi descrivono uomini e donne che, docili ai disegni divini, hanno affrontato talvolta prove e sofferenze indescrivibili, persecuzioni e martirio. Hanno perseverato nel loro impegno, ยซsono passati attraverso la grande tribolazione โ si legge nellโApocalisse โ e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dellโAgnelloยป. I loro nomi sono scritti nel libro della vita (cf Ap 20,12); loro eterna dimora รจ il Paradiso. Lโesempio dei Santi รจ per noi un incoraggiamento a seguire le stesse orme, a sperimentare la gioia di chi si fida di Dio, perchรฉ lโunica vera causa di tristezza e di infelicitร per lโuomo รจ vivere lontano da Lui.
La santitร esige uno sforzo costante, ma รจ possibile a tutti perchรฉ, piรน che opera dellโuomo, รจ anzitutto dono di Dio, tre volte Santo (cf Is 6,3). Nella seconda Lettura, lโapostolo Giovanni osserva: ยซVedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!ยป. ร Dio, dunque, che per primo ci ha amati e in Gesรน ci ha resi suoi figli adottivi. Nella nostra vita tutto รจ dono del suo amore: come restare indifferenti dinanzi a un cosรฌ grande mistero? Come non rispondere allโamore del Padre celeste con una vita da figli riconoscenti? In Cristo ci ha fatto dono di tutto se stesso, e ci chiama a una relazione personale e profonda con Lui. Quanto piรน pertanto imitiamo Gesรน e Gli restiamo uniti, tanto piรน entriamo nel mistero della santitร divina. Scopriamo di essere amati da Lui in modo infinito, e questo ci spinge, a nostra volta, ad amare i fratelli. Amare implica sempre un atto di rinuncia a se stessi, il ยซperdere se stessiยป, e proprio questo perdere se stessi ci rende felici, beati.
E di essere ยซbeatiยป ne parla anche il Vangelo. Gesรน, abbiamo ascoltato, dice per ben 8 volte: ยซBeatiยป. Beati i poveri in spirito, beati gli afflitti, i miti, beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, i misericordiosi, beati i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati per causa della giustizia. In veritร , il ยซBeatoยป per eccellenza รจ solo Lui, Gesรน. ร Lui, infatti, il vero povero in spirito, lโafflitto, il mite, lโaffamato e lโassetato di giustizia, il misericordioso, il puro di cuore, lโoperatore di pace; รจ Lui il perseguitato a causa della giustizia. Le Beatitudini ci mostrano la fisionomia spirituale di Gesรน e cosรฌ esprimono il suo mistero, il mistero di Morte e Risurrezione, di Passione e di gioia della Risurrezione. Questo mistero, che รจ mistero della vera beatitudine, ci invita alla sequela di Gesรน e cosรฌ al cammino verso di essa. Nella misura in cui accogliamo la sua proposta e ci poniamo alla sua sequela โ ognuno nelle sue circostanze โ anche noi possiamo partecipare della sua beatitudine. Con Lui lโimpossibile diventa possibile e persino un cammello passa per la cruna dellโago (cf Mc 10,25); con il suo aiuto, solo con il suo aiuto ci รจ dato di diventare perfetti come รจ perfetto il Padre celeste (cf Mt 5,48).
Nel Prefazio proclameremo che i Santi sono per noi amici e modelli di vita. Invochiamoli perchรฉ ci aiutino ad imitarli e impegniamoci a rispondere con generositร , come hanno fatto loro, alla divina chiamata. Invochiamo specialmente Maria, Madre del Signore, Regina di tutti i Santi e specchio di ogni santitร . Lei, la Tutta Santa, ci faccia fedeli discepoli del suo figlio Gesรน Cristo, nostro Salvatore. Amen!
Don Lucio D’Abbraccio
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