HomeSolennitàDon Luciano Labanca - Commento al Vangelo del 6 Gennaio 2024

Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 6 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 2, 1-12

Un Incontro che cambia

Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e che vengano alla conoscenza della verità” (1Tm 2,4), con questa espressione dell’apostolo San Paolo possiamo sintetizzare il cuore del messaggio della solennità dell’Epifania del Signore.

Questa ricorrenza nella quale si celebra la manifestazione di Cristo vero Dio e vero uomo a tutte le genti, rappresentate dei santi Magi, ci richiama all’universalità della salvezza cristiana. Tutti sono chiamati all’incontro con il Signore, in una inclusività che supera ogni spazio e ogni epoca.

L’esperienza spirituale dei Magi ci invita a riflettere su una caratteristica del cuore dell’uomo, l’inquietudine della ricerca dell’Assoluto, del senso di tutte le cose, di Dio. Non esiste uomo che non abbia questo desiderio di assoluto nel proprio cuore, sebbene a volte possa venir annebbiato, distratto da falsi bisogni o soddisfatto da surrogati inconsistenti.

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Dio, come con i santi Magi, prepara misteriosamente una strada per tutti, donando segni ed indizi, come circostanze, fatti, incontri, parole e silenzi. La stella rappresenta proprio questo strumento di cui Dio si serve per ridestare la ricerca della luce divina. Un indizio chiaro, ma tenue. Una luce visibile, ma non abbagliante, come lo Spirito che – detto dal Card. Newman – “luce gentile” guida il cuore dell’uomo che si lascia illuminare in modo deciso, ma sempre rispettoso della libertà.

Questi uomini sapienti, docili al segno, non hanno tergiversato nel porsi seriamente in cammino. L’incontro con la Parola di Dio dei profeti li ha condotti al luogo vero, dove hanno potuto incontrare il Messia, il Re atteso. La loro docilità alla realtà, nonché all’ascolto obbediente della Parola, li ha condotti alla mèta, la gioia mai sperimentata prima, l’incontro con Cristo, il Vivente, la risposta alle loro attese, il Bambino, che hanno saputo riconoscere come Dio, prostrandosi davanti a Lui e adorandolo, con quell’atto che lo spirito umano può riservare solo al suo Creatore.

L’incontro li ha cambiati, è stato esigente! Hanno dovuto “rimetterci” del proprio, offrendo quanto possedevano. Così accade anche per noi: quando incontriamo veramente Cristo, la nostra vita cambia, dobbiamo rimetterci del nostro, per porci al suo servizio con serietà.

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Dopo averlo veramente incontrato non siamo più gli stessi: anche noi dobbiamo cambiare via, fuggire alle logiche mondane del servilismo ed essere liberi di seguirlo e servirlo in modi nuovi e inediti.

Fonte

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