HomeVangelo della DomenicaDon Luciano Labanca - Commento al Vangelo del 28 Gennaio 2024

Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 28 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 1, 21-28

Una Parola che libera

L’insegnamento è parte integrante del ministero pubblico di Gesù, nostro Maestro e Signore. Egli viene a rivelarci il volto del Padre, a spiegarci le vie del Regno. Il suo insegnamento genera stupore, perché è offerto con autorevolezza. Non c’è differenza in Lui tra quello che insegna e quello che vive.

Egli non ci offre parole, come fanno tanti maestri antichi e nuovi, ma dona se stesso come la Parola Vivente del Padre. Questo insegnamento è potente ed efficace, illumina, esorta e consola, ma soprattutto sconvolge le potenze del male. La Parola di Gesù creatrice e redentrice mette in fuga gli spiriti immondi, che si nutrono di ipocrisia e falsità, di ambiguità e doppiezze.

La più grande astuzia del diavolo è farci credere che non esiste”, scrisse l’autore francese Charles Boudelaire (1821-1867). Tanti di noi cadono in questo inganno, ma quando lasciamo spazio alla Parola di Gesù nella nostra vita, proprio come nella sinagoga di Cafarnao, ecco che le macchinazioni e le illusioni del maligno vengono svelate e si sciolgono come neve al sole.

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La Parola di Dio ha in se stessa questa forza liberante ed esorcizzante: non c’è nulla in comune tra Cristo e il maligno. San Paolo lo dice con chiarezza: “quale rapporto può esserci tra giustizia e iniquità, o quale comunione fra luce e tenebre? Quale intesa fra Cristo e Béliar?” (2Cor 6,14-15).

Quando apriamo con sincerità e onestà il cuore alla Parola, Gesù mette a nudo i compromessi che si annidano in noi, ci permette di riconoscere i nostri peccati e le nostre mancanze di amore, rimettendoci sotto la sua ala protettiva, che mette in fuga il male.

Quanto più entriamo nella luce di Dio, tanto più dovremo star pronti all’irruenza delle tentazioni diaboliche, che vorrebbero alimentare l’incoerenza e l’ambiguità in noi. Lasciamoci guidare sempre da ciò che è semplice, discreto, umile e lineare nei nostri progetti di bene e nelle nostre scelte.

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Vivendo il Vangelo “sine glossa”, con la semplicità disarmante dei bambini, non lasceremo spazio agli attacchi del principe della menzogna in noi e nelle nostre relazioni.

Per gentile concessione di don Luciano Labanca, dal suo sito.

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