don Fulvio Capitani – Commento al Vangelo del 1 Gennaio 2023

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Il segno di una appartenenza!

«Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù».

Si fu circonciso! Gesù è ebreo ed in quanto tale entra a far parte della discendenza di Abramo. Maria e Giuseppe gli danno un nome di Yeshu’a che è traduzione aramaica del nome (Yehoshu’a), ovvero Giosuè, che ha il significato di “Yahweh è salvezza”.

Non dovremmo mai scordarci di questa appartenenza ebraica di Gesù! Per noi cristiani il Verbo, che si è fatto uomo, ha assunto l’umanità in un tempo e in un popolo preciso, al tempo dell’imperatore Cesare Augusto, nella terra d’Israele, appartenente al popolo ebraico. Se il popolo ebraico è il popolo di Gesù, l’affetto ed rispetto nei suoi confronti è più che dovuto.

Purtroppo non sempre è stato così: vessazioni, persecuzioni, cacciate, istituzione di ghetti, conversioni forzate, volontà di distruzione fino ai campi di sterminio sono stati portati avanti dai cristiani e da stati appartenenti alla cultura cristiana.

Dal concilio Vaticano II e dalla “Nostra Aetate” le prospettive ed i rapporti sono cambiati ed è possibile accogliere il popolo Ebraico così come è, compreso il fatto che non riconosce Gesù come Messia, ed amarlo nel suo amore verso l’alleanza che Dio ha stretto con Lui, di cui la circoncisione è un segno che ha portato anche il nostro Signore Gesù!

Don Fulvio Capitani Commento a cura di don Fulvio Capitani

Parroco di San Jacopo in Polverosa (Firenze)
Assistente della Sottozezione Unitalsi di Firenze Centro
Assistente Ecclesiatico Comunità Toscana Foulards Blancs