Don Fabrizio Moscato – Commento al Vangelo del 8 Marzo 2021

A Nazareth, nella sua patria, Gesù viene rifiutato.

Il profeta è lo sguardo stesso di Dio. Legge la storia, non annuncia il futuro… Non si inventa segni, non stupisce con effetti speciali sul “che sarà” o con qualche bel “lieto fine” a buon mercato… Semplicemente cerca di aprire gli occhi… Di leggere e di far leggere…

Così Gesù non offre alcun segno a Nazareth…
Casomai offre “un senso” al presente dei suoi concittadini…

E per questo motivo, il profeta lascia l’amaro in bocca, provoca addirittura il rifiuto e lo sdegno, specie in chi crede di vedere, di sapere, di comprendere, facendosi forte di una “patria” e di una appartenenza religiosa…

Il profeta Gesù, a Nazareth come in ogni luogo e in ogni tempo, rilegge la storia, e ci offre lo sguardo di Dio che si allontana mille miglia da appartenenze sicure, ma senza battito, che non riconoscono la propria povertà…
Naaman il Siro… La vedova di Sarepta… E tanti tanti altri…
Sono tutti bisognosi senza “patentino”… E lo ammettono!

Stupisce il Dio di Gesù Cristo, che rivolge lo sguardo a chi non è nella “lista dei preferiti”, a chi confessa di essere debole e incapace, a chi non mostra segni di appartenenza di “patria”, piuttosto vaga ancora e ancora, povero, lebbroso o affamato, in cerca di un “Padre”…

Stupisce il Dio di Gesù Cristo che, passando in mezzo, si allontana da ogni Nazareth che crede di avere l’esclusiva, di essere ricca abbastanza da non chiedere, di essere padrona dentro i suoi orizzonti già ripetuti e sterili, e che tenta di gettare giù dal ciglio del monte la sua ultima occasione di riconoscersi povera…

Stupisce il Dio di Gesù Cristo…

Fonte: Telegram | Pagina Facebook

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