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don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 5 Aprile 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 21, 1-14

Riconoscere il Signore è sempre molto difficile, certamente bisogna avere cuore e mente ben attivi: la mente ci aiuta a ricordare i momenti importanti, il cuore ci aiuta a riviverli. In questo modo, potremo riconoscere l’autenticità di qualcosa.

Gesù risorto si presenta nel luogo in cui tutto era nato. La chiamata dei primi discepoli avviene presso il lago dove aveva detto loro che li avrebbe fatti pescatori di uomini; sempre lì, dopo una notte in cui non avevano pescato nulla, aveva detto loro di gettare la rete e presero un sacco di pesci e Pietro disse che sulla sua parola avrebbe gettato le reti.

Giovanni, il discepolo che aveva ascoltato il cuore di Gesù nell’ultima cena, dice a Pietro che quello è il Signore e lo riconosce dalle parole che il Signore dice: “gettate la rete dalla parte destra”. Solo chi conosce profondamente qualcuno, sa dare il giusto senso alle parole che vengono dette.

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Dopo che ebbero pescato, Gesù li invita a portare il frutto del loro essersi fidati, i pesci, e di cuocerli al fuoco che aveva preparato. Il fuoco nella Bibbia simboleggia la capacità dello Spirito di trasformare le cose. La nostra vita calata nello Spirito Santo non resta la stessa, ma diventa più buona, più saporita, cibo per quanti hanno fame e sete di giustizia. La vita vissuta nella fede in Cristo assume nuove forme e sembianze che potranno essere riconosciute e accettate solo da chi si apre al mistero di Dio.

Testimoniare il risorto non è solo un atto di fede, ma la certezza che in Cristo niente può essere perso per sempre.

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