Amerai
Che cosโรจ che conta davvero? Che cosa รจ davvero piรน importante? ร questa la domanda che viene portata a Gesรน il quale riassume tutto in una parola: ameraiโฆ, ovvero imparerai a fare spazio, imparerai ad accogliere, imparerai ad ospitare. Cosโรจ, infatti, lโamore se non lโesercizio continuato del fare spazio allโaltro contraendosi? Lo Spirito opera nella nostra vita ogni volta che qualcosa di altro e di diverso affiora in noi e nella relazione con altro da noi. Per questo lโinvito ad amare, a fare spazio: ne va dellโesperienza dello Spirito. Lรฌ cโรจ Dio: il divino accade nellโumano. Sempre cosรฌ. E lui non lo ritiene indegno di sรฉ.
Ameraiโฆ Ameraiโฆ
Sta per andarsene Gesรน. E a Gerusalemme, consapevole dellโincalzare degli eventi e dellโostilitร dei suoi interlocutori, non esita a fare appello a gesti e parole in grado di rivelare che cosa possa voler dire vivere secondo Dio: ameraiโฆ Lui, il Signore, di lรฌ a poco farร spazio persino allโesperienza del rinnegamento e del tradimento pur di non venir meno allโinvito ad amare.
Gesti e parole testamento, anche a prezzo della sua stessa esistenza: ameraiโฆ Ecco ciรฒ che conta: ameraiโฆ Cosรฌ ripete Gesรน allโesperto di teologia che, dopo estenuanti riunioni, si fa avanti per mettere alla prova Dio stesso. Gesti e parole dispersi nel vento se รจ vero che lโuomo religioso non sarร disposto ad accogliere che Dio โsiโ dica (dica di sรฉ) non con il linguaggio delle definizioni e dei dogmi ma con gesti che nascono da un cuore che vibra.
In un contesto ambiguo, fatto di competizione, di invidie, di progetti di morte proprio in quel luogo per eccellenza della spiritualitร che รจ il tempio, Gesรน non si abbandona a invettive โ pur conoscendo che si stava tramando contro di lui โ ma osa parlare di amore, osa ancora una volta abbandonarsi al canto della nostalgia e consegna lโanima di ogni precetto della Legge. Risponde non con le categorie del diritto ma con quelle proprie della preghiera di ogni israelita (lo Shemร Israel). Di lรฌ a poco, non chiamando piรน servi ma amici, i suoi discepoli, di nuovo li sottrarrร dallโambito legalistico per collocarli in un ambito filiale.
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Parole testamento quelle di Gesรน ma anche parole denuncia: denunciano infatti unโesperienza religiosa divenuta soltanto unโintricata casistica. Dio non รจ anzitutto da conoscere ma da riconoscere, Dio non รจ anzitutto qualcosa da capire ma qualcuno da accogliere, Dio non รจ da temere ma da amare. E lo si puรฒ fare perchรฉ in questo sta lโamore: non siamo stati noi ad amare Dio ma รจ lui che ha amato noi (1Gv 4,7-10). E ha amato noi quando eravamo ancora peccatori. Fuori da questa consapevolezza ogni istituzione religiosa rischia di eliminare proprio colui che incarna lโamore del Padre. Paradossale ma vero: i piรน determinati ad eliminare Gesรน sono stati proprio coloro che piรน avevano modo di nutrirsi del comandamento di Dio.
Amare Dio significa amare ciรฒ che Dio ama e Dio non ama nulla piรน dellโuomo: per questo il secondo รจ simile al primo.
Ameraiโฆ Ameraiโฆ fino alla fine questo il sogno di Dio che nessuno dei protagonisti della scena evangelica sembra raccogliere.
Ameraiโฆ verbo al futuro perchรฉ รจ il verbo della vita e la vita รจ ricerca. La vita non รจ soltanto ciรฒ che hai alle tue spalle: essa รจ ancora tutta da svolgere inventando nuovi percorsi nelle tue relazioni. Verbo ancora tutto da coniugare perchรฉ la vita, Dio, lโaltro sono sempre ad-venienti.
Parola da ripetere โ amerai โ dice Dt 6,4, perchรฉ parola che spesso si dimentica quando altre logiche fanno capolino, quando Dio รจ legato piรน alle ragioni di un intelletto che a quelle del cuore.
Ameraiโฆ, ossia, un invito a stare in cammino, attratti e affascinati da un Dio che รจ sempre di fronte a me. Invito a fare spazio a ciรฒ e a chi โaccadeโ davanti a te.
Ameraiโฆ verbo che attesta come non sia possibile stare nella storia secondo unโetica dei minimi sforzi cosรฌ da garantirsi certe appartenenze umane, ma solo a prezzo di una totalitร : con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta la vita.
Da fissare sul calendario della storia quel giorno in cui alla domanda di un dottore della Legge Gesรน arrivรฒ a mettere sullo stesso piano lโamore per Dio e lโamore per lโuomo. โMaiโฆ in tutte le Scritture, i โdue amoriโ sono posti cosรฌ innegabilmente sullo stesso piano a rispecchiarsi lโuno nellโaltro. Il secondo รจ simile al primo: cioรจ non identico, e neppure piรน o meno importante. Ma fatti della stessa pasta, lโuno a specchio dellโaltro, lโuno a inveramento dellโaltroโ (G. Caramore).
Non la professione della fede il criterio su cui saremo giudicati ma il bene che siamo stati capaci di generare. Non la dottrina, anzitutto, ma la tenerezza. Discepoli di questo Dio non sono gli esperti ma tutti coloro che sono capaci di amore. Risolutivo non sarร credere in un Dio con queste o quelle caratteristiche ma essersi aperti allโamore. Non un dovere da compiere, anzitutto, ma una relazione da accogliere.