don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 25 Agosto 2023

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Amerai

Che cosโ€™รจ che conta davvero? Che cosa รจ davvero piรน importante? รˆ questa la domanda che viene portata a Gesรน il quale riassume tutto in una parola: ameraiโ€ฆ, ovvero imparerai a fare spazio, imparerai ad accogliere, imparerai ad ospitare. Cosโ€™รจ, infatti, lโ€™amore se non lโ€™esercizio continuato del fare spazio allโ€™altro contraendosi? Lo Spirito opera nella nostra vita ogni volta che qualcosa di altro e di diverso affiora in noi e nella relazione con altro da noi. Per questo lโ€™invito ad amare, a fare spazio: ne va dellโ€™esperienza dello Spirito. Lรฌ cโ€™รจ Dio: il divino accade nellโ€™umano. Sempre cosรฌ. E lui non lo ritiene indegno di sรฉ.

Ameraiโ€ฆ Ameraiโ€ฆ

Sta per andarsene Gesรน. E a Gerusalemme, consapevole dellโ€™incalzare degli eventi e dellโ€™ostilitร  dei suoi interlocutori, non esita a fare appello a gesti e parole in grado di rivelare che cosa possa voler dire vivere secondo Dio: ameraiโ€ฆ Lui, il Signore, di lรฌ a poco farร  spazio persino allโ€™esperienza del rinnegamento e del tradimento pur di non venir meno allโ€™invito ad amare.

Gesti e parole testamento, anche a prezzo della sua stessa esistenza: ameraiโ€ฆ Ecco ciรฒ che conta: ameraiโ€ฆ Cosรฌ ripete Gesรน allโ€™esperto di teologia che, dopo estenuanti riunioni, si fa avanti per mettere alla prova Dio stesso. Gesti e parole dispersi nel vento se รจ vero che lโ€™uomo religioso non sarร  disposto ad accogliere che Dio โ€œsiโ€ dica (dica di sรฉ) non con il linguaggio delle definizioni e dei dogmi ma con gesti che nascono da un cuore che vibra.

In un contesto ambiguo, fatto di competizione, di invidie, di progetti di morte proprio in quel luogo per eccellenza della spiritualitร  che รจ il tempio, Gesรน non si abbandona a invettive โ€“ pur conoscendo che si stava tramando contro di lui โ€“ ma osa parlare di amore, osa ancora una volta abbandonarsi al canto della nostalgia e consegna lโ€™anima di ogni precetto della Legge. Risponde non con le categorie del diritto ma con quelle proprie della preghiera di ogni israelita (lo Shemร  Israel). Di lรฌ a poco, non chiamando piรน servi ma amici, i suoi discepoli, di nuovo li sottrarrร  dallโ€™ambito legalistico per collocarli in un ambito filiale.

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Parole testamento quelle di Gesรน ma anche parole denuncia: denunciano infatti unโ€™esperienza religiosa divenuta soltanto unโ€™intricata casistica. Dio non รจ anzitutto da conoscere ma da riconoscere, Dio non รจ anzitutto qualcosa da capire ma qualcuno da accogliere, Dio non รจ da temere ma da amare. E lo si puรฒ fare perchรฉ in questo sta lโ€™amore: non siamo stati noi ad amare Dio ma รจ lui che ha amato noi (1Gv 4,7-10). E ha amato noi quando eravamo ancora peccatori. Fuori da questa consapevolezza ogni istituzione religiosa rischia di eliminare proprio colui che incarna lโ€™amore del Padre. Paradossale ma vero: i piรน determinati ad eliminare Gesรน sono stati proprio coloro che piรน avevano modo di nutrirsi del comandamento di Dio.

Amare Dio significa amare ciรฒ che Dio ama e Dio non ama nulla piรน dellโ€™uomo: per questo il secondo รจ simile al primo.
Ameraiโ€ฆ Ameraiโ€ฆ fino alla fine questo il sogno di Dio che nessuno dei protagonisti della scena evangelica sembra raccogliere.
Ameraiโ€ฆ verbo al futuro perchรฉ รจ il verbo della vita e la vita รจ ricerca. La vita non รจ soltanto ciรฒ che hai alle tue spalle: essa รจ ancora tutta da svolgere inventando nuovi percorsi nelle tue relazioni. Verbo ancora tutto da coniugare perchรฉ la vita, Dio, lโ€™altro sono sempre ad-venienti.

Parola da ripetere โ€“ amerai โ€“ dice Dt 6,4, perchรฉ parola che spesso si dimentica quando altre logiche fanno capolino, quando Dio รจ legato piรน alle ragioni di un intelletto che a quelle del cuore.

Ameraiโ€ฆ, ossia, un invito a stare in cammino, attratti e affascinati da un Dio che รจ sempre di fronte a me. Invito a fare spazio a ciรฒ e a chi โ€œaccadeโ€ davanti a te.

Ameraiโ€ฆ verbo che attesta come non sia possibile stare nella storia secondo unโ€™etica dei minimi sforzi cosรฌ da garantirsi certe appartenenze umane, ma solo a prezzo di una totalitร : con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta la vita.

Da fissare sul calendario della storia quel giorno in cui alla domanda di un dottore della Legge Gesรน arrivรฒ a mettere sullo stesso piano lโ€™amore per Dio e lโ€™amore per lโ€™uomo. โ€œMaiโ€ฆ in tutte le Scritture, i โ€˜due amoriโ€™ sono posti cosรฌ innegabilmente sullo stesso piano a rispecchiarsi lโ€™uno nellโ€™altro. Il secondo รจ simile al primo: cioรจ non identico, e neppure piรน o meno importante. Ma fatti della stessa pasta, lโ€™uno a specchio dellโ€™altro, lโ€™uno a inveramento dellโ€™altroโ€ (G. Caramore).

Non la professione della fede il criterio su cui saremo giudicati ma il bene che siamo stati capaci di generare. Non la dottrina, anzitutto, ma la tenerezza. Discepoli di questo Dio non sono gli esperti ma tutti coloro che sono capaci di amore. Risolutivo non sarร  credere in un Dio con queste o quelle caratteristiche ma essersi aperti allโ€™amore. Non un dovere da compiere, anzitutto, ma una relazione da accogliere.

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