La regola dovrebbe essere: ciรฒ che si riceve si dona. Con precisione รจ: ciรฒ che ricevi da Dio lo devi donare allโaltro.
Insommaโฆ io sono amato da Dioโฆ come conseguenza amo lโaltro.
Io sono perdonato da Dioโฆ allora amo lโaltro.
Non cโรจ nessun imperativo obbliganteโฆ ma ci sono solo indicativi conseguenziali: ricevo, do!
E questo lo si puรฒ declinare con tutti i verbi dellโamore:
accogliere: sono accolto da Dioโฆ allora accolgo;
dare unโaltra possibilitร : Dio mi dร unโaltra possibilitร โฆ allora la do;
usare pazienza;
ricevere curaโฆ etc.
Manifestiamo la nostra fragilitร โฆ la nostra infantilitร โฆ il nostro egoismo, quando interrompiamo questa catenaโฆ quando interrompiamo la conseguenzialitร โฆ quando mettiamo vincoli e quando facciamo parzialitร :
sono amato da Dioโฆ decido chi amare;
sono perdonato da Dioโฆ decido chi o quando perdonareโฆ e cosรฌ via.
Il vangelo di oggi รจ molto piรน semplice da vivere di quello che si puรฒ pensare, perchรฉ la forza del secondo indicativo viene dal primo!
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Insommaโฆ in sintesi, questo vangelo, non ci dice: devi perdonareโฆ ma semplicemente ci ricorda che siamo perdonatiโฆ il resto รจ soltanto una conseguenza.
Eccoโฆ se cโรจ una cosa che ci mette in crisi di questo vangelo รจ proprio questa: ma tu lo sai che sei stato perdonato? Ne hai veramente coscienza? Sei consapevole? Lo percepisci veramente? Alloraโฆ credimiโฆ perdonare ti dovrร venire molto piรน semplice di quello che pensi.
Se ti viene difficileโฆ allora due sono le cose:
o non hai niente da farti perdonare, oppure sei soltanto presuntuoso e superboโฆ a te la scelta!
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